Rientro a scuola, non si capisce niente. Si naviga a vista. I presidi sui quali graverà questa pessima gestione del rientro a settembre sono avvelenati. Basta prese in giro. Fateci capire qualcosa. Sotto accusa il ministro Lucia Azzolina, ma anche il governo tutto e il comitato tecnico scientifico. le circolari sono contraddittorie, inadeguate. “Grande incertezza sul futuro dell’apertura della scuola: tutto vola sulle ali del vedremo, valuteremo, decideremo. Siamo a meno 27, anzi a meno 20 giorni per la scuola dell’infanzia de ancora non sappiamo se ci sarà un cancello aperto. Mancava un consistente piano d’azione e lo sapevamo un po’ tutti”. Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, è sconcertata.
“Purtroppo non c’è neppure un piano B. – sottolinea Gissi – In compenso siamo al sesto/settimo monitoraggio e in ogni rilevazione si sollecita attenzione e gestione oculata delle risorse perché la Corte dei Conti e il Mef sono in agguato. Come dice Zunino, la scuola si arrangerà ma non ha poteri taumaturgici; la scienza determinerà se c’è o non c’è un pericolo ma sono i politici e il Governo che devono fare il resto . Mi chiedo quando proporranno alla protezione civile di intervenire con procedure d’urgenza (tensostrutture, arredi e requisizione di spazi)”.
Presidi e dirigenti hanno idee più chiare dell’attuale sconclusionata classe politica.
Online sul sito dell’Associazione Nazionale Presidi c’è ora un vademecum per l’avvio dell’anno scolastico: “I dirigenti scolastici chiedono risorse adeguate per organizzare e gestire al meglio il rientro a scuola in sicurezza. – afferma Antonello Giannelli presidente di Anp – Servono locali, banchi monoposto e un ampliamento dell’organico. Non si devono vanificare gli enormi sforzi profusi dai Presidi, dai loro collaboratori, dal Ministero e dai suoi uffici territoriali, dagli enti locali affinché la ripartenza avvenga per tutti nella massima sicurezza.
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