Daniele: “Ecco a voi il 25 aprile, passerella di lacchè, falliti e Azzecca-garbugli. Forza Scurati, su Sky farai il botto”

By Gaetano Daniele

Ci siamo. È tutto pronto. La tribuna, ovvero la vetrina elettorale sta per partire. Quest’anno con le elezioni europee alle porte, questa data, 25 aprile, acquista un significato maggiore. Non stupisce che l’attuale opposizione di governo abbia messo il cappello su una celebrazione che dovrebbe essere condivisa ma che, in realtà, da anni viene monopolizzata da chi pretende di dare i patentini dell’antifascismo. E così, mentre tra i sostenitori della Palestina si discute sulla presenza della brigata ebraica al 25 aprile di Milano, si scopre che l’Anpi ha chiamato in piazza Antonio Scurati nel capoluogo lombardo e Roberto Salis nella Capitale. Che paraculi. Ah pardon, che parata.

Al primo non par vero di riscuotere popolarità mainstream dopo il caso della presunta censura in Rai, sulla quale è ancora in corso l’istruttoria, per il suo monologo spiccatamente contro l’attuale esecutivo. Ma a lui poco importa se i fatti sono ancora in via di definizione e sta già facendo il giro delle sette chiese per puntare il dito contro il governo Meloni e il ritorno del fascismo. “Non torna più il fascismo delle camicie nere con il manganello, non verranno più a bussare alle porte. Quello che doveva tornare è già qui, oggi, ieri. In tante piccole e grandi cose”, ha dichiarato in una delle sue tante sciocchezze che si sono succedute in meno di una settimana. E non è mancata nemmeno un’incursione su una TV tedesca per lo scrittore, ovviamente per parlare del ritorno del fascismo in Italia. E tutto questo a pochi giorni dalla messa in onda della serie tv su Sky tratta da un suo romanzo. A volte il destino è proprio generoso e in questo caso lo è stato sia con lo scrittore che con Serena Bortone, che ha fatto emergere la presunta censura, anche lei con un libro in uscita ma non annunciata nelle piazze.

A differenza di Roberto Salis che, mentre Scurati occuperà la piazza di Milano, si presenterà a Roma. Il padre di Ilaria Salis, in carcere da oltre un anno in Ungheria con l’accusa di aver aggredito, mettendone in pericolo la vita, un gruppo di esponenti della destra durante una manifestazione a Budapest insieme ad altri sodali. Il suo caso è stato messo subito in politica da alcuni partiti dell’opposizione, che invece di lasciar lavorare le diplomazie hanno preferito usare Salis per il proprio tornaconto elettorale. Lo dimostra la candidatura dell’insegnante nelle liste europee di Avs nel tentativo di farla eleggere e farle, così, beneficiare dell’immunità parlamentare.

Ma la strada è lunga e lo sbarramento un ostacolo enorme per il gruppo di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Ottenere il 4% alle europee per raggiungere l’obiettivo di portare Salis a Bruxelles è un’impresa ardua per chi alle ultime politiche ha avuto appena il 3,6%. Forse, sperano che la candidatura dell’insegnante possa aiutarli nell’impresa e, in tal senso, si spiegherebbe la presenza di Roberto Salis a Roma per le manifestazioni del 25 aprile, una sorta di comizio per interposta persona, visto che la figlia si trova in una cella a Budapest. Del resto con quale coraggio intellettuale si può ancora votare verdi e sinistra? Per poi vedere cosa? Riportare in Italia, pagando coi nostri soldi (10mila euro al mese) una violenta? Stando ai video e alle accuse? Buona passerella!

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