Nel covo del boss albanese Elvis Demce: pistole, bombe e mitragliatrici

Sognava in grande l’albanese Elvis Demce, arrestato lo scorso 18 gennaio per associazione mafiosa. Talmente in grande che il suo obiettivo non era solo quello di spodestare gli ‘ndraghetisti ma anche uccidere i due pm Francesco e Giuseppe Cascini. E poi c’era il progetto di un arsenale: “Un deposito militare”, come spiegava lo stesso boss in una intercettazione con uno dei suoi scagnozzi.

Il business della banda albanese ruotava attorno al traffico di droga. E guai per chiunque provasse a metter loro i bastoni tra le ruote rivelandosi un informatore della polizia. Come è successo a un 41enne romano, detto “il gelataro”, finito nel mirino dei malavitosi con l’intenzione di estorgliergli 50mila euro. Al rapimento parecipano Demce, Alessio Lori detto Chiappa, Cristiano Zeppettella Braccio e Nikolin Shkrepi alias “frato/cugino” (fratello ndr). “Lo andiamo a pija, lo buttamo da qualche parte, non lo famo ritrovà più a sto infame”, definisce i dettagli del progetto uno degli affiliati. Lori chiede l’autorizzazione a Demce per procedere: “Me dai l’ok, lo faccio tremà, lo porto in mezzo a un prato, gli metto il ferro in bocca”. Il “lavoro” viene affidato da Lori a un altro componente della banda: “Me lo carica e me lo porta. Gli dico: ho la sicurezza che sei na spia, brutto infame. Lo faccio piscià sotto. Se non dà i soldi lo apriamo, vuoi che ti mando la foto?”. Lo scatto diventa virale tra i membri della cricca.

Stando a quanto riporta Il Messaggero, tra gli obiettivi da colpire ci sarebbero stati anche i due pm Francesco Giuseppe Cascini. Le chat intercettate comprovano le intenzioni criminali della banda di malavitosi: “Sabato è la festa mia.. che mi fai per regalo?” domanda un affiliato a Demce alludendo al progetto di “eliminare il pm che mi vuole vedere morto”. L’idea sarebbe stata concepita da Alessandro Corvesi, ex primavera della Lazio, arrestato sabato sera a Ponte Milvio: “Hanno mai ucciso un pm? Sono scortati? Lo voglio uccide. Lo sparo fuori a piazzale Clodio”, dice al boss. Il più odiato tra i due fratelli magistrati è Francesco Cascini: “Hanno mai ucciso un pm? Sono scortati? Lo voglio uccide. Lo sparo fuori a piazzale Clodio”, chiosa Demce

Più che un business quello dellearmi sarebbe stata “una malattia, come le donne”, chiarisce il boss albanese. Da tempo, sognava di costruire un arsenale: “un deposito militare frà”. L’approvvigionamento era cominciato due anni fa, come dimostra una chat risalente ad agosto 2020: “Aspetto che me portano dalla Calabria una borsa piena me so comprato 20 mila euro de armi oltre queste che già ho, te dico c’ho più armi io che un deposito militare”. Altre sarebbero state acquistate a breve: “Un AK47; una Uzi M12 Scorpion; una pistola Glok17; – precisa Demce – una Beretta 9×21; armi corte calibro 38; pistola 9×21 parabellum; 3-4 bombe a mano ananas”.

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