Continuano le ricerche sul traghetto in fiamme. Ma è mistero sui dispersi: 9 mancano all’appello

Le notizie sull’incendio divampato a bordo del traghetto Euroferry Olympia, che stanotte viaggiava nel Mar Ionio, tra il porto greco di Igoumenitsa e Brindisi, a circa nove miglia dalla costa, si intensificano di ora in ora. Le testimonianze dell’equipaggio e dei passeggeri rese ai soccorritori rendono il quadro dell’incidente sempre più chiaro, anche se un piccolo giallo tiene in apprensione le famiglie delle persone ospiti dell’imbarcazione turistica della compagnia Grimaldi. Secondo l’emittente televisiva greca “Skai”, non tutti i passeggeri sarebbero stati tratti in salvo. Sulla nave c’erano 9 persone che non sono state ancora individuate e che non risulterebbero presenti a Corfù, il luogo dove sono stati ricoverati i naufraghi in attesa del loro ritorno a casa.

Da fonti italiane, invece, non arrivano al momento conferme sulla notizia diramata dagli organi di informazione greci. Dei 9 dispersinon si sa nulla, l’unica certezza riguarda i due camionisti bulgari intrappolati nel garage della Euroferry Olympia. I soccorritori stanno portando avanti le operazioni di evacuazione e sono ottimisti sulla buona riuscita del salvataggio. Proprio per chiarire la vicenda dei possibili dispersi, in ogni caso, sono in corso accertamenti sulla lista dei passeggeri e su quella dell’equipaggio del traghetto italiano. Lo ha confermato lo stesso Gruppo Grimaldi, che sta dando una grossa mano alle autorità per far luce sull’accaduto.

Intanto, ulteriori informazioni giungono anche sul fronte dei naufraghi. I funzionari greci hanno fatto sapere che sono tre i feritinell’incendio di stanotte. Il direttore dell’ospedale di Corfù, Leonidas Roumbatis, ha parlato alla televisione pubblica greca Ert. Il medico ha dichiarato che due passeggeri hanno riportato ferite lievi e sono stati ricoverati per motivi precauzionali, mentre una motovedetta della guardia costieragreca ha trasportato un membro dell’equipaggio della nave di 42 anni che aveva difficoltà respiratorie, ma l’uomo non è in pericolo di vita.

Nel frattempo, il comando generale della guardia costiera italiana, per monitorare il grado di inquinamento marino, ha predisposto l’invio in area di propri mezzi aeronavali. Un aereo Atr42 della guardia costiera, in assetto ambientale, sta sorvolando in queste ore l’area per garantire ogni forma possibile di supporto alle omologhe autorità straniere. La stessa guardia costiera ha, inoltre, chiesto all’Agenzia europea per la sicurezza marittima un aiuto per l’acquisizione di immagini satellitari utili ad approfondire eventuali aspetti di carattere ambientale.

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