Roma, infermiera uccisa a coltellate, fari puntati anche sull’ex compagno magrebino

Rossella Nappini, 52 anni, era un’infermiera separata e con due figli. È stata uccisa a coltellate a Roma, nel quartiere Trionfale-Primavalle. La vittima è stata ritrovata nell’androne di un palazzo di via Giuseppe Allievo in un lago di sangue e con diverse coltellate all’addome. Lavorava all’ospedale San Filippo della Capitale e abitava, oltre che con i figli, con sua madre nel palazzo in cui poi è stata ritrovata morta. Dopo un primo momento in cui sembrava irreperibile, l’ex compagno di origine magrebina della donna è stato portato in questura per essere interrogato.

La Nappini non era particolarmente nota nella zona, pare fosse una donna che amava starsene per conto suo, anche perché il lavoro che faceva la teneva lunghe ore impegnata e non le lasciava molto tempo libero. Il suo lavoro era la sua vita, tanto che si è battuta con forza quando il San Filippo Neri rischiava la chiusura: “La periferia che si appoggia al San Filippo rimarrà a guardare il declino di una assistenza pubblica”.

A ritrovarla sono stati due studenti attorno alle 17. Il corpo si trovava in lago di sangue nell’androne del palazzo. “Mi hanno detto di chiamare l’impresa di pulizie perché c’è una situazione devastante“, ha detto all’Adnkronos Paolo Tedesco, amministratore dello stabile che, chiamato da un condomino dopo il delitto, è in queste ore in questura per la deposizione. Lo stesso amministratore, raggiunto da Fanpage, ha aggiunto: “Era la figlia di una condomina ma non la conoscevo personalmente, mi hanno chiamato nel pomeriggio dicendomi che nel palazzo si sentiva odore di sangue”.

Gli agenti della Polizia di Stato, con il supporto degli operatori dell’Ama, hanno scandagliato i cassonetti dell’immondizia nell’area intorno al palazzo alla ricerca di elementi, molto probabilmente dell’arma del delitto, che pare non sia stata ancora trovata. In occasione del suo compleanno, l’infermiera aveva creato su Facebook una raccolta fondi per “Casa delle donne per non subire violenza” di Bologna. La richiesta ai follower di contribuire alla donazione era accompagnata da un messaggio automatico ma l’intenzione è ciò che conta. “Assistiamo all’ennesimo femminicidio provando dolore, sgomento e rabbia. A nome della Giunta Regionale esprimo il cordoglio per Rossella Nappini, l’infermiera brutalmente assassinata a Roma. Ci stringiamo ai familiari, agli amici e ai colleghi del San Filippo Neri”, ha detto il governatore del Lazio, Francesco Rocca.

“Mio marito ha sentito urlare ‘aiuto’ intorno alle 17 ma quando si è sporto dal balcone non ha visto nulla. Quando è uscito per andare a lavorare è passato davanti all’ascensore e ha visto un corpo disteso ma già era coperto con un telo”, ha detto una residente del palazzo. Sulla vicenda indaga la squadra mobile, che sta valutando una serie di ipotesi anche se alcuni testimoni avrebbero fatto riferimento a continue liti avute dalla donna con un compagno di origine magrebina, secondo quanto riferiscono alcuni suoi conoscenti. Per il momento non è esclusa nessuna pista ma gli inquirenti si concentrano sempre di più sull’uomo, che la polizia sta tentando di rintracciare.

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