Al Toscana Pride solo odio: assediata la sede di FdI, insulti disgustosi alla Meloni (Video)

Quello che un tempo era il “gay pride” la festa dell’orgoglio omosessuale a Firenze, con il patrocinio del sindaco Nardella e della Regione Toscana, si è trasformata in una fiera dell’”hate pride”. Fieri di odiare il governo di centrodestra e il suo premier Giorgia Meloni. Una fiera dell’insulto e della violenza verbale che ha visto l’inserimento di un gruppo di antagonisti che hanno preso la testa del corteo.

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Il carnevale colorato e pittoresco che caratterizza i pride di mezzo mondo, ha registrato momenti di puro squallore, che nulla hanno a che vedere con le rivendicazioni Lgbtqi e le battaglie per i diritti civili. Tra i momenti di maggior tensione, il momento in cui un il gruppo di antagonisti che ha preso la testa del corteo Toscana Pride, mantenendola per tutta la manifestazione di Firenze, raggiunta via Il Prato, ha sostato davanti alla sede cittadina di Fratelli d’Italia accendendo dei fumogeni e gridando slogan come ‘Fuori la Digos dal corteo’ e ‘Fascisti carogne tornate nelle fogne’. Dopo questa dimostrazione, vigilata dalle forze dell’ordine, il corteo che doveva inneggiare all’amore, ha ripreso il cammino verso le Cascine, punto di arrivo.

Per il resto della passeggiata fiorentina, cori e insulti, anche di stampo molto volgare su uno striscione, sono stati rivolti contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo governo. Gli slogan non hanno toccato la Meloni sui suoi atteggiamenti politici ritenuti ostili al mondo arcobaleno, ma sono state scandite anche offese personali e gratuite

Il Pd ha aderito compattamente ma evidentemente i politici che hanno partecipato si sono tappati le orecchie e non hanno letto gli striscioni. Nessuno, infatti, ha preso le distanze. Anzi, c’è chi come Laura Boldrini, ha riservato un tweet giulivo alla manifestazione: “Una marea colorata di giovani, meno giovani e anche famiglie ha invaso le strade di Firenze per dire si’ a una societa’ aperta e rispettosa dei diritti di ognuno e ognuna di noi. Ma soprattutto, per dire no ai Crociati del Terzo Millennio!”. Neanche una presa di distanza da parte della Boldrini sulle frasi disgustose contro la Meloni. E pensare che da presidente della Camera era così sensibile quando gli insulti toccavano a lei…

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