Zelensky ha paura, ma pronto ad ospitare a Kiev il capo della Cia

Sospeso tra la la speranza di ricevere le armi e i mezzi militari richiesti e la paura che il rubinetto del blocco occidentale possa chiudersi, o almeno restringersi, per motivi strategici. Volodymyr Zelensky sta attraversando ore di apprensione nel tentativo di capire quale strada vorranno imboccare gli Stati Uniti, principali partner di Kiev nella guerra contro la Russia.

L’incontro segreto andato in scena la scorsa settimana – il secondo in poco più di un paio di mesi – tra il presidente ucraino e il direttore della Cia, William Burns, la dice lunga sulle dinamiche sottarranee che regolano il rapporto tra Stati Uniti e Ucraina. Il Washington Post, che ha lanciato la notizia, ha reso noto che il capo della Central Intelligence Agency statunitense ha informato il Zelensky su come gli Usa vedono l’impostazione dei piani militari russi per le prossime settimane e nei prossimi mesi.

Durante l’incontro sono emersi due indizi interessanti. Da un lato, Zelensky e alti funzionari dell’intelligence ucraina si sono chiesti per quanto tempo l’assistenza degli Stati Uniti e dell’Occidente possa andare avanti, dopo che i repubblicani hanno conquistato la Camera Usa e il sostegno agli aiuti all’Ucraina è diminuito in alcune parti dell’elettorato statunitense. Dall’altro, Burns avrebbe rimarcato l’importanza del momento sul campo di battaglia riconoscendo che a un certo punto l’assistenza all’Ucraina sarà più difficile da ottenere.

Gli analisti militari prevedono che un’impennata dei combattimenti in primavera potrebbe determinare la traiettoria della guerra. Il grande interrogativo riguardaerà come i due eserciti, quello russo e quello ucraino, arriveranno all’appuntamento cruciale. Kiev spera di poter continuare a ricevere tutto il sostegno necessario, anche se sarebbe meno fiduciosa rispetto alla scorsa primavera sulle prospettive dell’adozione da parte del Congresso del prossimo maxi pacchetto di assistenza.

Nel frattempo, lontano dal campo di battaglia, negli Stati Uniti i falchi repubblicani continuano a favorire l’armamento dell’Ucraina. Ma altri conservatori hanno tuttavia affermato di voler tagliare drasticamente la spesa statunitense, in particolare i miliardi di dollari destinati allo sforzo bellico.

Le forze russe, intanto, stanno organizzando un massiccio assalto vicino alla città orientale di Bakhmut. Un assalto che, tra l’altro, sta causando molte vittime tra le fila di entrambi gli schieramenti e costringendo l’Ucraina a soppesare le sue risorse, in attesa di preparare una possibile, grande, controffensiva in altre parti del Paese.

I due eserciti sono dunque bloccati in un’intensa guerra di logoramento nell’Ucraina orientale. Nelle ultime ore la Russia ha però rivendicato progressi nella regione di Zaporizhzhia, dove il fronte sarebbe mobile. “Il fronte è mobile, soprattutto in due direzioni: Orikhiv e Hulyaipolis”, ha detto Vladimir Rogov all’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “L’iniziativa è nelle nostre mani”.

Le due cittadine, che contavano ciascuna circa 15mila abitanti prima della guerra, si trovano rispettivamente a 65 e 100 chilometri a Sud-Est di Zaporizhzhia, capoluogo dell’Oblast omonimo, controllato da Kiev. Nel suo bollettino mattutino, l’esercito ucraino ha solo indicato che, sabato, “sono state prese di mira dall’artiglkieria russa più di 15 località” nella regione. Già ieri l’esercito russo aveva rivendicato “operazioni offensive” nell’Oblast di Zaporizhzhia, sostenendo di aver occupato “linee e posizioni vantaggiose”.

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