Una cifra pazzesca schiaffo alla miseria”. Così la sindaca del Pd si è aumentata lo stipendio

La giunta di centrosinistra ha decretato nei giorni scorsi l’adeguamento dell’indennità: sindaco ed assessori potranno contare su uno stipendio quasi raddoppiato rispetto a quanto percepivano nel 2021. E Forza Italia non ha risparmiato un duro attacco: si tratta di un’azione legittima in quanto prevista dalle recenti disposizioni normative, ma l’amministrazione comunale avrebbe potuto e dovuto rinunciare ad un incremento tanto evidente anche per lanciare un segnale di vicinanza ai cittadini che faticano ad arrivare alla fine del mese, alla luce del momento storico attuale. Questo è quanto avvenuto ad Ancona nella scorsa seduta del consiglio comunale, dove il consigliere forzista Daniele Berardinelli si è scagliato contro la giunta di sinistra guidata da Valeria Mancinelli.

Con il pomo della discordia rappresentato proprio dal consistente innalzamento degli emolumenti che percepirà da ora in poi anche chi amministrerà la città dorica. Sulle basi della Finanziaria contenuta nella Legge 234/2021 e votata dal Parlamento lo scorso anno, che ha infatti approvato l’aumento delle indennità degli amministratori locali che prevede per i sindaci dei capoluoghi di regione uno stipendio pari all’80% del trattamento economico dei presidenti delle Regioni. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino, Mancinelli vedrà nello specifico passare la propria indennità mensile da 7mila euro lordi ad 11mila. Su base annuale, il “segno più” sarebbe ancora più vistoso: se due anni fa il totale di quanto percepito da sindaco ed assessori anconitani si attestava a 469mila euro, per l’anno in corso arriverà ad oltre 723mila euro e raggiungerà quota 878mila nel 2024 (quando però sarà in carica una nuova amministrazione, visto che il secondo mandato dell’attuale primo cittadino scadrà fra pochi mesi, ndr).

Dati snocciolati dalla stessa Mancinelli durante la discussione, che si è difesa facendo presente di essersi semplicemente adeguata alle ultime novità legislative sul tema provenienti da Montecitorio e da Palazzo Madama. Una replica che l’esponente di Forza Italia ha compreso, ma non gradito. Era ovviamente consapevole del fatto che si trattasse di un atto legittimo, tuttavia ha piuttosto spostato la discussione sul piano dell’etica e della morale: in una fase storica complicata a livello mondiale, la rinuncia a questo incremento di stipendio avrebbe rappresentato un gesto simbolico per avvicinarsi a chi versa in difficoltà economiche. Un’occasione di solidarietà anche per riavvicinare gli elettori alla politica, che la sinistra non ha saputo cogliere. “Perché avete accettato quei soldi, specie in un momento di crisi come questo? – il pensiero di Berardinelli – avreste potuto rinunciare all’aumento di stipendio come hanno fatto altri Comuni italiani”.

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