“Terrorismo contro la Russia”: Mosca punta il dito contro il capo degli 007 ucraini

By Federico Giuliani

Per il ministero degli Esteri di Mosca ci sono pochi dubbi: le azioni investigative fin qui condotte dalle autorità russe avrebbero dimostrato che la pista dell’attacco al Crocus City Hall e di altri attacchi terroristici avvenuti all’interno del Paese condurrebbero niente meno che all’Ucraina. Che si tratti di un pretesto per aumentare la pressione sul governo di Volodymyr Zelensky in vista di una nuova offensiva militare, o che siano veramente emerse tracce collegabili a Kiev, il Cremlino ha chiesto espressamente l’estradizione dei presunti colpevoli coinvolti nei molteplici blitz avvenuti sul suolo russo. Compreso Vasyl Malyuk. Non un uomo qualunque ma il capo degli 007 ucraini.

In Russia le indagini sull’attentato dello scorso 22 marzo procedono senza sosta. Nelle ultime ore il ministero degli Affari Esteri del Paese, citato dall’agenzia Tass, ha parlato di tracce che “portano all’Ucraina”. “Il sanguinoso atto terroristico commesso il 22 marzo nella città di Krasnogorsk e che ha scioccato il mondo intero non è il primo attacco terroristico contro il nostro Paese negli ultimi anni. Le azioni investigative condotte dalle autorità competenti russe indicano che le tracce di tutti questi crimini portano all’Ucraina”, ha affermato lo stesso dicastero.

La Russia, ha proseguito il ministero nel corso di un’accusa esplicita ai danni di Kiev, chiede quindi che l’Ucraina smetta immediatamente di sostenere il terrorismo, estradando i colpevoli e risarcendo le vittime. Secondo il ministero degli Esteri, la violazione delle convenzioni antiterrorismo comporterà la responsabilità di Kiev. “La lotta contro il terrorismo internazionale è un dovere di ogni Stato. La Russia chiede che il regime di Kiev cessi immediatamente qualsiasi sostegno alle attività terroristiche, estradi i responsabili e risarcisca le vittime. La violazione da parte dell’Ucraina dei suoi obblighi ai sensi delle convenzioni antiterrorismo comporterà la sua responsabilità legale internazionale”, ha fatto concluso ancora il citato ministero.

Servizi di intelligence estera russi dell’Svr hanno hanno intanto accusato l’Ucraina di usare informazioni raccolte dai satelliti dell’intelligence Usa per organizzare i loro attacchi contro il territorio russo. Quanto all’attentato del Crocus dello scorso 22 marzo, l’Svr ha denunciato che la spiegazione “della propaganda” degli Stati Uniti non funziona e che non c’è accordo neanche fra i diversi Paesi della Nato o europei, “per non parlare del Sud Globale”.

Chi è Vasyl Malayuk

Non è finita qui, perché la Russia ha fatto un nome, quello di Vasyl Malyuk, chiedendo all’Ucraina di arrestarlo. Malyuk è un alto ufficiale del Servizio di Sicurezza ucraino (SBU). Lo stesso, ha fatto presente Mosca, che lo scorso 25 marzo “ha cinicamente ammesso che l’Ucraina ha organizzato l’attentato al ponte di Crimea nell’ottobre 2022 e ha rivelato i dettagli dell’organizzazione di altri attacchi terroristici nella Federazione Russa”.

In un’intervista concessa all’emittente Ictv nell’estate del 2023, Malyuk aveva riconosciuto il ruolo attivo della sua agenzia nell’ambito di un attacco sferrato contro il ponte di Crimea e di altri blitz avvenuti in Russia. Il capo degli 007 di Kiev aveva inoltre dichiarato che, dal febbraio 2022 in poi, gli agenti segreti ucraini avevano preso di mira numerose persone responsabili di crimini di guerra ai danni di cittadini ucraini e operato dietro le linee nemiche. A distanza di mesi, e in seguito all’attentato al Crocus Hall, Mosca ha così riesumato queste vecchie dichiarazioni per puntare il dito contro Kiev.

Dal canto suo, la SBU ha bollato le richieste russe come “inutili” e ha affermato che il ministero degli Esteri russo ha “dimenticato” che Putin è oggetto di un mandato di arresto internazionale. La SBU ha quindi affermato che le stesse richieste russe “suonano particolarmente ciniche perché provenienti dallo stesso stato terrorista. Qualsiasi parola da parte del ministero degli Esteri russo è inutile”.

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