Studentessa Erasmus nelle mani di Erdogan: ecco chi è Dalila Procopio, l’italiana fermata a Istanbul

Si chiama Dalila Procopio la ragazza italiana arrestata ieri a Istanbul nel corso un corteo femminista non autorizzato. La giovane ha partecipato a un sit insieme ad altre duecento ragazze turche, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La ragazza dovrebbe essere trasferita nelle prossime ore in un centro di rimpatrio. Lo ha detto all’Ansa un’avvocatessa tra le attiviste che hanno organizzato la dimostrazione.

La polizia le contesta il permesso di soggiorno che sarebbe scaduto il 14 agosto ma il padre, che è un brigadiere dei carabinieri, ha assicurato al Corriere che la ragazza è in regola e il suo visto scade a dicembre. L’ambasciata di Ankara e la sede diplomatica di Istanbul, spiegano al ministero degli Esteri, sono in continuo contatto con le autorità turche e con la famiglia Procopio

Il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale ha confermato poco che fa che una giovane italiana è stata fermata ed é attualmente trattenuta dalle forze dell’ordine della Turchia Istanbul a dopo aver preso parte ieri a una manifestazione organizzata nella metropoli turca in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Secondo quanto riferito dalla Farnesina, il consolato a Istanbul e l’ambasciata d’Italia ad Ankara stanno seguendo con attenzione il caso e sono in contatto con il padre della ragazza e con le autorità competenti. A denunciare inizialmente il fermo della donna italiana era stata l’associazione turca di attiviste Mor Dayanisma, secondo cui anche una donna dell’Azerbaigian e’ stata trattenuta dopo aver partecipato alla manifestazione. Ieri la polizia turca ha compiuto diversi fermi nei confronti dei partecipanti a una manifestazione organizzata in piazza Taksim a Istanbul..

Dalila Procopio si trovava in Turchia da qualche mese con un visto turistico, ha aggiunto. La ragazza aveva passato un periodo in Turchia come studentessa Erasmus e, dopo il rientro in Italia, era tornata a Istanbul in settembre con un visto turistico. Nonostante la manifestazione di ieri in piazza Taksim non fosse stata autorizzata, centinaia di persone si sono comunque riunite, rispondendo all’appello della “piattaforma per il 25 novembre”, un insieme di movimenti femministi, per intonare in turco e curdo lo slogan delle proteste iraniane “Donna, vita, liberta’”. Controllate da un ingente spiegamento di forze di polizia, che cercava di impedire la manifestazione, le donne hanno risposto ricordando che avrebbero piuttosto dovuto intervenire contro gli autori delle violenze. Decine delle manifestanti sono state fermate, fra loro anche le due donne straniere. Una di queste, appunto, Dalila Procopio.

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