Salvini dal palco di Pontida con 100mila persone: abolire finalmente il canone Rai

Dal palco di Pontida Matteo Salvini abbraccia i centomila intervenuti e si dice orgoglioso di avere organizzato “la più grande manifestazione di questa strana campagna elettorale”. Quindi lancia la proposta: “Se anche la Rai tirasse un po’ la cinghia – dice – potremmo abolire quel canone che è finito in bolletta, come fanno tante televisioni pubbliche”. Una proposta che nessuno aveva mai sentito dal leghista e che qualcuno scambia quasi per la promessa sorpresa, annunciata nelle scorse ore.

L’impegno della Lega e dei suoi dirigenti si racchiude in sei punti: stop bollette, autonomia, flat tax, Quota 41, decreti sicurezza e giustizia giusta. Prima si deve risolvere il problema che rischia di schiacciare il tessuto economico e sociale del paese, quello delle bollette. Ma poi arrivano in fila le bandiere leghiste. A partire dall’autonomia, che resterà a Pontida 2022 la parola più usata. A rivendicarla come una clava è Luca Zaia, che parla di necessità inderogabile, spiegando che “l’autonomia vale anche la messa in discussione del governo. Chi è contro l’autonomia è contro la Costituzione, chiunque vada a governare non avra’ scelte”.

Con il segretario dem, Enrico Letta continuano le schermaglie, dopo la sfida portata dal dem a Monza, dove riunisce i suoi, non distante da Pontida. “Mi dicono che c’è Enrico Letta molto nervoso perché sta vedendo 100mila persone, gli mandiamo il bacione di Pontida, siamo gente per bene e accogliente”, dice a un certo punto. Poi avvisato del fatto che il leader del Pd ha definito Pontida una provincia ungherese replica: “Quelli di sinistra hanno una passione per la geografia, oggi è l’Ungheria, ieri la Russia, o la Finlandia….”.

Da ultimo la promessa: “Con Giorgia e Silvio non ci saranno problemi, la vediamo praticamente allo stesso modo su tutto, governeremo assieme 5 anni”. Ma aggiunge che “se Mattarella lo decidesse, sarebbe un onore fare il premier”.

Per Salvini questa Pontida deve essere un momento di festa, di ritrovata unità. Quasi un ritorno in famiglia, come testimonia la quasi esibizione sul palco della piccola figlia Mirta (“i miei ragazzi sono qui per sentirmi”, dice fiero). Ad accompagnarlo sotto il palco la fidanzata Francesca Verdini che lo bacia prima di lasciarlo salire. Neanche il forfait all’ultimo di Umberto Bossi, che preferisce restare a casa, a Gemonio, lo mette di cattivo umore. “Per me è una giornata di festa, non di comizio. C’è un grande uomo grazie al quale siamo qua, perché chi non ha memoria non ha futuro, chi dimentica le sue radici non ha futuro. Oggi non è qua perché sta festeggiando il suo compleanno, che sarà domani, in famiglia. Sempre grazie, onore e forza a Umberto Bossi. Umberto siamo qua grazie a te, per te, e andremo molto lontano sul tuo esempio”.

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