Salò. Martedì 24 ottobre, alle ore 20,30 presso il Municipio di Salò nella Sala dei Provveditori, conferenza con il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni, in dialogo con la Prof.ssa Giuseppina Rosato. Con questa iniziativa la Commissione Politiche Giovanili vuole proseguire il filone di conferenze, iniziato nell’aprile del 2023 con il Primo Maresciallo Barisonzi, su coloro che il Presidente Olivari definisce “Esempi positivi” al fine si sensibilizzare la cittadinanza, soprattutto i giovani, su tematiche socialmente rilevanti e per portare ai cittadini le esperienze di autentici testimoni di vita e resilienza.
Il Colonnello Carlo Calcagni racconterà la sua storia personale e di come, soprattutto, è riuscito a risalire dal baratro profondo in cui è caduto nel 2002 quando ha scoperto di essere intossicato dai metalli pesanti. Da quel momento la vita dell’Ufficiale è cambiata per sempre, ma non si è mai arreso e nonostante tutto ogni giorno cerca di vivere una vita normale e dignitosa. Nonostante le sue gravi condizioni cliniche è riuscito ad avere due figli e ad ottenere grandi successi nel ciclismo agonistico, che ancora oggi pratica come atleta del Ministero della Difesa.
Il Colonnello Carlo Calcagni affronta ogni giornata con un’irrefrenabile voglia di vivere e una grande forza d’animo e questo, secondo i componenti della Commissione e dell’Amministrazione Comunale di Salò, può essere solo da esempio per tutti.
Chi è il Colonnello Carlo Calcagni? Nato il 30 ottobre 1968, a 20 anni si arruola nell’Esercito, diventando ben presto Ufficiale di Prima Nomina presso la Scuola di Paracadutismo di Pisa e completando il suo percorso formativo dapprima a Frosinone e poi a Viterbo.
Dopo aver partecipato a numerose missioni internazionali in vari paesi, nel 1996 viene mandato in Bosnia, dove si impegna al massimo per salvare vite umane e curare feriti militari e civili.
Parallelamente all’impegno militare, il Colonnello ha sempre coltivato la passione per il ciclismo a livello agonistico, fregiandosi di 15 titoli di Campione Italiano di ciclismo su strada, e conquistandosi il titolo di Migliore Atleta dell’Esercito Italiano nell’anno 2001.Grazie alla sua determinazione e ad un’innata passione per lo sport e per la carriera militale, Carlo Calcagni è riuscito ad eccellere in entrambi i settori, senza mai risparmiarsi, ma offrendo sempre il meglio di sé fino alla tragica scoperta della grave patologia contratta durante la Missione di Pace in Bosnia nel 1996.
Il messaggio del Colonnello Calcagni: la sua definizione, “sono un soldato, sono un uomo e sono un sognatore”, è una frase emblematica della tempra di questo eroe, che rappresenta un esempio encomiabile per tutti i malati che non vogliono arrendersi.
Il Colonnello è profondamente convinto che la sua missione ora sia quella di divulgare un messaggio di speranza a tutte le persone in difficoltà, puntando sullo sport che può realmente migliorare la qualità della vita. L’onore, la dignità, la determinazione, l’altruismo, l’amore verso il prossimo, il coraggio, il sacrificio e la speranza sono le componenti fondamentali dell’indole di questo uomo, il cui motto è quello di “mai arrendersi”.
L’atleta Carlo Calcagni, nonostante l’esposizione al nemico invisibile che ha ucciso 400 colleghi e colpito diverse migliaia di militari, continua a perseguire i suoi obiettivi supportato dall’affetto e dall’ammirazione di tantissime persone.
Gli specialisti che lo hanno preso in carico ritengono che l’esistenza di Carlo Calcagni sia un miracolo, derivante dalla sua forza di volontà e dalla determinazione che lo anima.
Nonostante sia stato distrutto dall’uranio, il Colonnello Calcagni, che attualmente vive in provincia di Lecce, è convinto che la sua missione sia stata comunque utile per salvare numerose vite. Egli deve sottoporsi a terapie continuative sia di giorno che di notte, quando è costretto a dormire con il ventilatore polmonare per evitare il soffocamento. Non soltanto l’apparato respiratorio ma anche quello digerente è stato infatti irrimediabilmente devastato dai metalli pesanti e quindi l’alimentazione deve essere attentamente personalizzata con l’eliminazione di lattosio, glutine, zucchero. Anche i figli del Colonnello sono obbligati curarsi poiché sono nati con la mancanza del gene della disintossicazione, un’alterazione cromosomica ereditaria, anch’essa derivante dall’intossicazione da metalli pesanti.
Conferenza promossa dalla Commissione politiche giovanili del Comune di Salò, presieduta da Andrea Olivari, e con il patrocinio del Comune di Salò.
La serata ha ottenuto il sostegno e il patrocinio di numerose associazioni ed enti del territorio comunale e non solo: Circolo culturale di filatelia, numismatica e militaria di Salò, l’A.N.C. Nucleo Città di Salò-O.d.V., l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Salò Gardone Riviera, l’Istituto del Nastro Azzurro Sezione di Salò, il Nucleo Paracadutisti Salò UNSI, l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra Federazione di Brescia e il Museo Nazionale Storia Patria di Rezzato.