La Milano di Beppe Sala (PD), è una giungla: furto e rissa in metropolitana: scene da Far West

Milano, la città governata dal sindaco progressista Beppe Sala, è sempre più insicura. Nella serata di giovedì 19 ottobre, in poche ore, si sono consumati due episodi di violenza nelle stazioni della metro milanese. Prima un furto con conseguente rissa nel mezzanino a Piola. Poi un’aggressione ai danni di una dipendente Atm, Azienda Trasporti Milanese, a Loreto. Una situazione che, anche a detta dei sindacati degli operatori delle stazioni metropolitane, è diventata insostenibile.

Sono passate da pochi minuti le 21, nel mezzanino della linea verde della metropolitana di Milano, fermata Piola, Tutto sembra tranquillo. Ma, a un certo punto, succede il finimondo. Come riporta Repubblica, due ragazzi, inseguiti da alcuni passeggeri, hanno appena rubato una catenina e una fede nuziale. Intervengono un dipendente dell’Atm e un carabiniere in borghese. Poi scatta la rissa. Uno dei due ragazzi viene trattenuto ma si ribella e volano calci e pugni. Il fermato era però riuscito a passare la refurtiva a una complice, che si era già allontanata. Subito dopo è nata una colluttazione tra l’autore del furto e uno dei derubati, colpito da due pugni al volto, mentre il carabiniere ha riportato una distorsione a un dito. Solo dopo l’arrivo degli uomini della security Atm e degli agenti della Polmetro la rissa viene sedata, anche se l’uomo fermato è riuscito a darsi alla fuga grazie alla confusione creatasi.

Tre ore più tardi, nella stazione di Loreto, è stata aggredita una dipendente Atm, che aveva cercato di fermare due donne e un uomo sprovvisti di biglietto: l’uomo in particolare, dopo aver rivolto insulti sessisti all’operatrice di stazione, è entrato nella cabina riservata al personale dove lei si era rifugiata. Sono intervenuti due operatori delle pulizie che stavano svolgendo il servizio notturno e hanno soccorso la donna. L’aggressore si è dato alla fuga, venendo in seguito individuato e fermato dalla security Atm e dalla polizia a Turro. La donna, che si trova ancora all’ospedale Fatebenefratelli per gli accertamenti del caso, ha sporto denuncia per l’accaduto.

Adesso basta, i lavoratori hanno tutto il diritto di tornare a casa dopo il servizio senza il rischio di dover passare le nottate nei pronto soccorso – si legge in una nota diramata dal sindacato Orsa – Ormai sono routine quotidiana fenomeni come aggressioni fisiche, verbali, minacce, borseggiatrici, insulti e sputi al personale in tutte le stazioni di centro e di periferia”.

Pubblicato da edizioni24

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