Sallusti sgancia la bomba: “Mattarella dietro la cacciata di Giannini”. La risposta del Quirinale

Massimo Giannini, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, nella puntata di ieri 6 settembre su La7, parla dei tre anni passati alla direzione de La Stampa come una “esperienza faticosa ma entusiasmante”. E nega che dietro a questa scelta da parte degli editori ci sia la sua ostilità nei confronti del governo di Giorgia Meloni che ha duramente attaccato nei suoi editoriali: “Non voglio credere che sia questa la spiegazione e non lo credo. Se fosse così, se l’attuale presidenza del consiglio potesse convincere un gruppo editoriale privato a mettere o togliere un direttore, allora domattina dovremmo scendere tutti in piazza a manifestare”. Quindi sottolinea: “Io torno a casa mia, perché Repubblica è stata la mia casa per 33 anni. Non vado ai giardinetti”.

Ma Alessandro Sallusti azzarda che dietro quella scelta possa esserci il Colle: “Tra tutti i nomi citati come possibili mandanti del siluramento io non escluderei nemmeno il Quirinale“. Il direttore de Il Giornale si riferisce a una nota del Quirinale che si diceva stupito delle interpretazioni fatte da alcuni organi di stampa su alcune fantomatiche dichiarazioni di Sergio Mattarella sulla sanità. Secondo Sallusti, il Colle si riferiva proprio a La Stampa. “Ma tu credi davvero alle cose che dici?”, gli chiede Giannini.

Dichiarazioni quelle di Alessandro Sallusti che hanno scatenato la durissima reazione di Sergio Mattarella: “Assolutamente farneticanti“, tuona Giovanni Grasso, consigliere per la stampa del presidente della Repubblica. “Come dovrebbe essere noto a tutti, la presidenza della Repubblica”, sottolinea Grasso, “non si è mai permessa di interferire nelle libere dinamiche editoriali e nella di nomina di direttori. Chi afferma il contrario mente”.

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