Repubblica è partita contro la Meloni. La leader: “Parte il fango contro di noi, aspettatevi di tutto”

Ci siamo, inizia col botto la campagna di fango per demolire Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Oggi è la Repubblica a lanciare accuse ignobili e ridicole al primo partito nel gradimento degli italiani, dunque da combattere con armi “non convenzionali”. C’è tutto in questo nell’edizione domenicale del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. Si va oltre ogni immaginazione. Il quotidiano schiera truppe antifà sparse in tutto il giornale. Nelle ultime ore la paura del voto e del pericolo rappresentato dal successo della leader di FdI proveniva da oltre oceano. Oggi è il quotidiano diretto da Molinari a iniziare la “guerra”.  “Con la campagna elettorale è ripartita, puntuale come sempre, la macchina del fango contro me e Fratelli d’Italia. Aspettatevi di tutto in queste settimane, perché sono consapevoli dell’imminente sconfitta e useranno ogni mezzo per tentare di fermarci. Se ci riusciranno o no, quello dipenderà da voi“. Lo scrive Giorgia Meloni sulla sua pagina Facebook puntando il dito su stampa internazionale e italiana che parla del ‘rischio Meloni’.

Si inizia da pagina 10“Il passato che non passa: Quell’ombra nera mai fugata da Meloni” è un articolo di Paolo Berizzi, scrittore e sentinella antifà in servizio permanente effettivo. La prende da lontano per veicolare l’immagine di una pericolosa fascista che potrebbe impadronirsi delle istituzioni repubblicane. Parte dal 7 gennaio 2008 quando Giorgia era ministra della Gioventù e FdI era di là da venire. Ebbene da quella data ad oggi, l’autore scrive un “romanzo” sull’anima nera della Meloni: “FdI e la sua leader terrebbero “Vivo il legame con la galassia nera (non solo) del nostro Paese”. Repubblica parla di “una cornice di esibizioni e rimandi fascisti o fascistoidi, proclami razzisti e sessisti. Come quelli che la presidente dei Conservatori e Riformisti europei ha sguainato, il 12 giugno, dal palco di Marbella per sostenere il partito di estrema destra Vox. Giorgia la “nera””. Sinceramente non credevamo ai nostri occhi. Quanto segue è ancora peggio:

Si arriva al 29 aprile 2022. “Alla convention di FdI Meloni – si legge – improvvisa una gag per deridere le accuse di fascismo”. E certo, come si poteva replicare, se non con l’ironia, a chi le rinfacciava il completo giacca- pantalone neri? con la serietà? Il bello viene con la crociata di Berizzi contro la lettera M. La Meloni a Milano aveva parlato delle quattro M care alla sua agenda:  «Mamma, merito, mare e marchio». Eh no, signori, per Berizzi, tra queste M c’è viva  e vegeta quella di Mussolini. E c’è la M di Milano, quella Milano, appunto, che è lo sfondo dell’inchiesta di Fanpage sulla “lobby nera”.  L’articolo è tutto un’elububrazione di questo tenore. Indigesto, irricevibile, indegno di una civile contrapposizione. Anche il web se la ride. Su twitter l’articolo rilanciato da Crosetto è sbertucciato non poco. “La crociata contro la M. Se questi sono i contenuti della campagna elettorale della sinistra…”. Hanno paura di perdere, ha ragione la Meloni, aspettiamoci di tutto.

E infatti arriviamo a pagina 28con  una vignetta che mostra Benito Mussolini disegnato da Biani che esclama: “Ma sì, chiamatemi pure centrodestra”. Non è tutto: Michele Serra sabato demoliva il centrodestra con altrettanti epiteti ridicoli in un ragionamento politico.  “È uno spettacolo al quale siamo abituati, ma non per questo è meno incredibile: una fascista civilizzata e un incivile fascistizzato, con la benedizione di un miliardario in pensione che trent’ anni fa fece finta, votatissimo, credutissimo, di essere un leader politico”. Fino al 25 settembre ci sorbiremo questa roba qui….

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