Ong all’assalto, Rampelli: “La Rackete sta portando altri 221 migranti. Il governo è in confusione cronica”

La storia si ripete. L’assalto delle Ong verso l’Italia ricomincia. Arriva un carico di migranti guidati da Carola Rackete. Diretto nella Sicilia già scoppiata. E il governo è latitante. A denunciarlo Fabio Rampelli, che registra una situazione drammatica.

«La situazione dei migranti in Sicilia», dice il vicepresidente della Camera e deputato di Fdi. è la cronaca di un’emergenza annunciata. Persino il sindaco di centrosinistra, il primo cittadino di Lampedusa, vicino al governo rosso-giallo chiede da quasi due mesi lo stato d’emergenza. Ma non viene ascoltato. Allora c’è da preoccuparsi. In queste ore a parlare sono i numeri. Su 65 casi positivi da coronavirus, 58 sono migranti dovuti al sovraffollamento degli hotspot di Lampedusa. È grave che il governo di fronte all’ordinanza del governatore Musumeci, che dà disposizione di sgomberare i centri di accoglienza, non abbia ritenuto di dover dare disposizione alle forze dell’Ordine e alle prefetture per intervenire in tal senso».

«Ancor più vergognoso che il ministero dell’Interno ribadisca senza alzare un dito che la gestione della sicurezza sanitaria è competenza del governo. Cosa ha fatto quindi il governo quando tra luglio e agosto sbarcavano migliaia di clandestini in Sicilia? Nel frattempo la Sea Watch 4, guidata dall’impunita Carola Rackete e con a bordo 221 migranti, punta dritta verso le coste siciliane. Governo latitante, confusione cronica, porto di Lampedusa intasato di barchini e barconi, centri d’accoglienza trasbordanti, infezione galoppante, affari d’oro per scafisti, crimini in cerca di manovalanza e cooperative rosse: il ministro Lamorgese si dimetta subito», conclude.

Intanto, il maltempo ha concesso una tregua a Lampedusa. Le proibitive condizioni el mare, infatti, hanno bloccato già da ieri gli sbarchi di migranti, impedendo, però, anche l’attracco della nave quarantena Aurelia, destinata ad accogliere una parte dei migranti ospiti dell’hotspot. Nella struttura di contrada Imbriacola ci sono attualmente circa 1.200 persone, tra cui anche gli ultimi 58 casi accertati di positività al Covid-19, che, secondo quanto ha spiegato ieri la Prefettura di Agrigento, avranno la precedenza nell’imbarco quando le condizioni meteo miglioreranno. Nel frattempo nell’hotspot sono giunti uomini e mezzi dell’Esercito con l’obiettivo di rafforzare il contingente di vigilanza già attivo e scongiurare ulteriori allontanamenti dalla struttura, da cui, sottolinea la Prefettura, non escono comunque i contagiati, isolati in una struttura appositamente deputata dentro il centro.

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