Cardito (Na): Riflettori accesi sulle liste delle amministrative 2020

By Gaetano Daniele


Non solo sui comuni sciolti per infiltrazione ma anche a Cardito gli 007 – incaricati dalla Prefettura – monitoreranno le liste e l’eventuale spostamento di voti da parte della camorra locale.


Se è vero che il ras locale è stato arrestato il 20 luglio scorso, è anche vero che la camorra ha la capacità di rigenerarsi come funghi dopo una tempesta.


Ricordiamo ai lettori che in questi ultimi due anni a Cardito sono arrivati 20 milioni di euro e la camorra sicuramente non è rimasta a guardare. E non sono mancati appalti affidati ad imprese legate alla camorra e interdette dalla prefettura.
Altro settore interessato è quello delle costruzioni di case e degli insediamenti commerciali dove la camorra spesso si insinua per riciclare il danaro delle attività illecite.


Ecco perché gli inquirenti valuteranno se ci sarà o meno un interessamento da parte della camorra locale nel favorire l’elezione di colletti bianchi dai quali attingere informazioni su finanziamenti, investimenti locali e manovre urbanistiche.

Valuteranno se il rapporto di parentela è una semplice coincidenza o un vero e proprio pericolo di inquinamento delle elezioni e di condizionamento della futura amministrazione.


L’asfalto buttato per le strade di Cardito, e il lokdown, hanno oscurato le questioni già bollenti presso la Procura di Aversa. L’ultima che si aggiunse fu quella sui concorsi.
Da una prima analisi delle liste presentate, è aberrante (per violazione del principio della separazione del potere politico da quello gestionale) trovare tra i candidati alcuni professionisti che hanno ricevuto, mediante affidamenti diretti e quindi senza concorso – incarichi tecnici, e alcuni di questi ancora in corso.
Saranno monitorati dagli 007 anche i costruttori e i tecnici locali. Cardito vanta il podio dei paesi d’Italia più cementificati, e che necessita di un nuovo strumento urbanistico la cui approvazione però, sembra essere stata ostacolata da un gruppo di costruttori e tecnici locali che da anni influenza le scelte urbanistiche occupando direttamente gli organismi politici decisionali e monopolizzando il settore delle costruzioni locali.


Lo stesso può dirsi per i proprietari delle case abusive ai quali sembra che sia stato chiesto nuovamente di candidare membri delle loro famiglie per disobbligarsi del favore di non essere buttati fuori casa come previsto dalla legge.


Non ultimi i grandi imprenditori del commercio. Quelli che hanno ricevuto licenze facili su suoli industriali.
L’assenza poi di candidature importanti in queste elezioni, è il segnale che a Cardito non è stato facile fare opposizione, soprattutto in questi ultimi anni. Nel 2018 – stranamente – ben cinque consiglieri comunali si dimisero dal consiglio. E tra questi vi erano quelli che creavano non pochi problemi al governo locale, denunciando la cattiva gestione dei rifiuti, dei lavori pubblici e dell’edilizia privata.


I cittadini si lamentano della terra dei fuochi e della scarsa sicurezza sui territori.


Ebbene. Anche questa volta – con tre candidati a sindaco e 150 al consiglio comunale – i carditesi hanno la possibilità di scegliere i migliori e non i peggiori.

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