Omicidio Saman, il Premier Meloni: “L’estradizione del padre è un importante passo avanti per la giustizia”

L’estradizione del padre di SamanShabbar Abbas, frutto dell’impegno delle autorità italiane, e della sinergia messa proficuamente in campo dai ministri Tajani, Nordio e Piantedosi in particolare, segna un punto di svolta sul caso giudiziario. E un passo importante sul fronte del diritto e della giustizia. Un percorso a cui il padre della giovane, accusato dell’omicidio della figlia – avvenuta a Novellara fra il 30 aprile e il 1°maggio 2021 – si è fin qui sottratto. «L’estradizione dal Pakistan del padre di Saman Abbas, imputato in Italia per il selvaggio omicidio della figlia, è un passo avanti importante per consentire alla giustizia di fare il suo corso», ha rilevato allora il premier Meloni.

Aggiungendo poi: «È il frutto della grande e costante determinazione dimostrata in questo caso così delicato e complesso da tutte le Autorità italiane». «Determinazione, lavoro e impegno – ha quindi concluso il presidente del Consiglio – che hanno dato frutti. E che, unitamente alla collaborazione mostrata dalle autorità pakistane, ci permettono ora di ottenere questo obiettivo così significativo». «Un traguardo quasi insperato, per una procedura estremamente complessa e delicata», aveva detto poco prima il ministro Nordio, parlando di un obiettivo raggiunto «dal valore fortemente anche simbolico. E dal significato ancor maggiore in assenza di accordi bilaterali di estradizione tra Italia e Pakistan».

Pertanto, nel ringraziare telefonicamente per la collaborazione nella procedura di estradizione di Shabbar Abbas il procuratore capo di Reggio Emilia, Gaetano Paci. E i ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Guardasigilli ha anche tenuto a esprimere il suo personale riconoscimento «alle autorità pakistane, per aver compreso l’importanza per il nostro Paese di assicurare una piena risposta di giustizia per un delitto che ha sconvolto le nostre coscienze».

Sì, perché l’estradizione in Italia di Shabbar Abbas, imputato per l’omicidio della figlia Saman, come ha voluto sottolineare su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, «è frutto anche di un grande lavoro diplomatico. Grazie al Pakistan per la cooperazione. Ora la giustizia farà il suo corso». Quella giustizia che Shabbar Abbas ha cercato di rifuggire volando in Pakistan all’indomani del brutale omicidio della figlia. Ma che oggi, come ha ricordato anche il vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia in Senato, Raffaele Speranzon, con l’estradizione in Italia del padre di Saman registra «un passo importante per la riaffermazione dello Stato di diritto. E per sottolineare una volta di più che nella nostra nazione non la fa franca chi crede di portare indietro di secoli le lancette della storia».

Perché, sottolinea sempre Speranzon, «l’omicidio di Saman è maturato in un contesto arcaico, in cui le donne vengono ghettizzate. Private della libertà di scelta. Sottoposte a ogni genere di violenza. Il nostro governo, con l’estradizione dal Pakistan in Italia del padre di Saman, ha visto premiato il proprio impegno a dare giustizia alla povera Saman. E ha dimostrato ancora una volta la propria autorevolezza e credibilità a livello internazionale. La storia tragica di Saman Abbas ci insegna che l’integrazione di chi arriva da altre culture passa sicuramente attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro. Ma deve prevedere anche il rispetto dei valori che sono propri della nostra storia e civiltà».

Parole a cui fanno eco quelle della senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli, che nel plaudere al successo dell’estradizione, ha ribadito a sua volta: «L’impegno e la determinazione delle autorità italiane, grazie ai ministri Tajani, Nordio e Piantedosi, hanno permesso oggi l’estradizione dal Pakistan del padre di Saman, imputato per il terribile e agghiacciante omicidio della figlia. L’Italia onora così diritto, giustizia, nonché la memoria della giovane Saman, che era una donna libera che ebbe il coraggio di ribellarsi al fondamentalismo islamico».

Non solo. Alla soddisfazione delle istituzioni, a cui si aggiunge quella di un Paese intero, si uniscono ora anche le parole di una rinnovata speranza del legale del fidanzato di Saman, Saqib Ayub. Dopo la notizia dell’estradizione del padre della ragazza, in viaggio verso l’Italia proprio in queste ore, l’avvocato Barbara Iannuccelli, ha commentato: «L’estrazione di Abbas è un grande successo per lo Stato italiano e la giustizia. Andiamo avanti con il processo e confidiamo che la giustizia per la ragazza venga fatta». Concludendo poi: «Finalmente possiamo guardare negli occhi colui che, solo all’anagrafe, è il padre di Saman. Colui che, all’indomani dell’omicidio, è scappato in Pakistan con la moglie e poi, raggiunto al telefono dal datore di lavoro, mentre la figlia era già sotto terra, continuava a dire che la sentiva sempre su Instagram o che era in Belgio… Sarà un piacere sentirgli raccontare di nuovo queste cose. Se avrà il coraggio di farlo».

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