In questi giorni di violenza e attacchi tra i terroristi di Hamas e Israele, c’è chi esulta per l’escalation messa in atto dai palestinesi. L’esempio è quello della comunità musulmana di tante moschee oggi attive in Italia e, in particolare, di una delle più grandi di Milano, in cui ogni venerdì i fedeli si ritrovano in massa per le preghiere.
Un inviato di Fuori dal Coro, talk politico di Rete 4, si è recato con una telecamera nascosta nel luogo di culto per carpire i pareri e il sentimento prevalente di questi giorni. La prima domanda è diretta: “Tu, quindi, andresti a combattere per l’Islam?”. Uno dei fedeli risponde senza indugio: “Si, fratello, io musulmano fratello, Palestina, Palestina (con il pugno in alto in segno di esultanza, ndr)”.
Il giornalista chiede all’Imam quante persone vadano lì a pregare: “Il venerdì è importante per noi, vengono in tanti, è piena la moschea”. Tra di loro, l’inviato trova molte persone che appoggiano l’azione terroristica di Hamas, anche a loro chiede: “Hamas ha fatto bene ad attaccare?”. E uno dei fedeli risponde: “Ma certo, sì. Loro sono arrivati a casa mia, hanno fatto casino a casa mia”. “Nonostante ci siano centinaia di morti?”, ribatte il giornalista e riceve un’altra risposta gelida dal musulmano: “È il loro paese la Palestina? Israele non ha Paese!”.
Un sentimento forte, che fa seguito al lungo corteo che ha sfilato in Barriera di Milano in solidarietà alla popolazione di Gaza. Militanti dei centri sociali e dell’estrema sinistra, attivisti dei collettivi universitari e un nutrito gruppo di rappresentati delle seconde generazioni, come si apprende dal Corriere della Sera. Circa 300 persone hanno partecipato al presidio di piazza Foroni, organizzato da “Progetto Palestina”, sventolando un lungo drappo bianco, rosso, verde e nero, i colori della bandiera dello Stato arabo.