La stretta ai cravattari targata Chiara Colosimo: “La mafia perderà la sua battaglia”. Nuovi fondi contro l’usura

Denunciare “vuol dire non solo non aver paura ma anche dimostrare a chi pensa che con le intimidazioni si possa ottenere qualcosa che questo non è vero. Dire no al racket delle estorsioni e all’usura vuol dire innanzitutto dire no alla mafia”. Lo ha detto il presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo (FdI) a Reggio Calabria, all’assemblea nazionale delle associazioni antiracket.

“Per me – ha aggiunto –  prima ancora che un onore, è un onere, poter rappresentare tutti coloro che combattono contro la criminalità organizzata. La Commissione Antimafia ha la necessità innanzitutto di stare in questi posti in cui il coraggio vince la paura e in cui le imprese fanno ancora più e ancora prima delle istituzioni. Del resto la mia generazione, cresciuta con il mito degli eroi senza armatura, che crede nella virtù dei gesti, che oggi attinge dal sacrificio tutta la forza per continuare ad andare avanti, è sicura che la mafia un giorno perderà la sua battaglia. Ma la vostra presenza, la vostra voglia di combattere e il cartello che leggo da qui, ci dicono che la mafia alcune battaglie le ha già perse. Perché avete vinto voi, abbiamo vinto noi, la buona battaglia”.

Alla giornata a Reggio Calabria, al fianco degli imprenditori che hanno denunciato la ‘ndrangheta, c’era anche il sottosegretario agli Interni Wanda Ferro. Che ha parlato dell’atto della denuncia come manifestazione di coraggio dinanzi alle mafie “che sono invasive e pervasive”. ” Mi rifaccio – ha aggiunto – anche alle associazioni antiracket che in qualche modo sono portavoce di tante istanze. È quindi uno Stato di cui certamente ci si può fidare perché la mancanza di una rete può essere un alibi ormai non più attuale. La rete c’è. Voglio ricordare che il Comitato di solidarietà nel 2022 ha stanziato ben 14 milioni di euro, di cui 2 milioni per la regione Calabria destinati alle vittime di estorsione e di usura” ha aggiunto Wanda Ferro.

“Vogliamo far percepire ai nostri colleghi imprenditori – ha detto il presidente onorario della Federazione antiracket italiana, Tano Grasso, a margine dell’incontro organizzato a Reggio Calabria – il segnale d’insieme. Oggi ci sono da un lato tutte le maggiori istituzioni dello Stato, e dall’altro lato operatori economici che già hanno denunciato e lo hanno fatto in situazione di sicurezza senza sentire l’isolamento grazie alla condivisione delle associazioni antiracket”.

“È un modello che noi offriamo – ha aggiunto Grasso – un messaggio che vogliamo veicolare, attraverso questa immagine che vede insieme istituzioni e imprenditori, a tutti gli altri colleghi, che è possibile denunciare anche a Reggio Calabria ed è possibile farlo grazie, da un lato alla credibilità delle istituzioni e dall’altro alla credibilità dell’associazione antiracket che è nata un anno fa”.

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