La Francia a ferro e fuoco. È rivolta. Macron: “Ragazzi, state a casa”. Ecco perché

La Francia è in fiamme dopo l’uccisione di un 17enne nei giorni scorsi, da parte di un agente di polizia. Il presidente Emmanuel Macron tenta di spegnere gli incendi usando ogni mezzo possibile. L’ultima mossa, decisa dopo la riunione dell’unità di crisi, prevede la cancellazione di alcuni grandi eventi, polizia e blindati schierati nei punti considerati più “caldi” e persino un appello ai genitori affinché tengano a casa i loro figli. Basteranno per placare gli animi e riportare un po’ di calma? Staremo a vedere.

L’ultima mossa, spiega Macron, prevede di “annullare diversi eventi festivi e diversi raduni nei dipartimenti più sensibili”. Già era stato cancellato un concerto allo Stade de France, per decisione della prefettura, per non togliere agenti da impiegare per l’ordine pubblico nel caso di possibili nuovi scontri coi manifestanti. Ma non si sa ancora quali saranno i “grandi eventi” cancellati.

“Piattaforme e social network giocano un ruolo considerevole nei movimenti degli ultimi giorni”, ha detto Macron, dopo la riunione dell’unità di crisi. Il titolare dell’Eliseo ha citato gli esempi di TikTok e Snapchat dove “si sono organizzati comizi violenti”. Pertanto, ha proseguito, “faremo diversi passi nelle prossime ore” per organizzare “il ritiro dei contenuti più sensibili”. E aggiunge: “Saranno fatte richieste per avere l’identità di coloro che usano i social network per chiamare al disordine”.

Il presidente richiama gli adulti al senso di responsabilità. “In questo contesto chiediamo a tutti i genitori di assumersi la responsabilità, il contesto che stiamo vivendo è frutto di gruppi organizzati e attrezzati ma anche di tanti giovani». «Un terzo degli arrestati sono giovani o molto giovani. È responsabilità dei genitori tenerli a casa. Faccio appello al senso di responsabilità delle famiglie”.

I disordini che sconvolgono la Francia sono scoppiati martedì dopo che la polizia ha ucciso un ragazzo di origine algerina, Nahel M, che non si è fermato a un posto di blocco in un sobborgo parigino. Per stanotte il ministro dell’Interno Gerald Darmanin ha chiesto ai prefetti regionali di fermare tutti i servizi di autobus e tram dalle 21.00.

Marine Le Pen ha chiesto a Macron di ricevere al più presto le formazioni politiche rappresentate in Assemblée Nationale “per affrontare la grave situazione” del Paese e “le iniziative” per farvi fronte. In un discorso affidato ai social, la leader del Rassemblement National afferma che “non c’è altra soluzione nell’immediato che non il ritorno all’ordine repubblicano attraverso dei coprifuoco per zone e, se la situazione dovesse perdurare o aggravarsi, attraverso la dichiarazione dello stato d’emergenza”.

Un giovane manifestante ha perso la vita cadendo dal tetto di un edificio nella terza notte di scontri e violenze. È un ventenne, morto dopo essere precipitato dal tetto di un supermercato a Rouen, nel nord del Paese. Poco meno di mille i fermati nella terza notte, 250 feriti tra le forze dell’ordine mentre la quarta “serata di fuoco” è già cominciata con i primi assalti nel pomeriggio e con la notizia del primo morto nelle proteste

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