La nomina di Di Maio quale rappresentante Ue per il Golfo, preoccupa la commissione Esteri di Strasburgo: vogliamo spiegazioni

Fare luce sull’indicazione dell’Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell, in merito alla nomina di Luigi Di Maio come rappresentate speciale per il Golfo Persico. La commissione Affari esteri del Parlamento europeo ha approvato all’unanimità la richiesta dell’eurodeputata leghista Ceccardi di convocare un rappresentante del Consiglio Ue a riferire sulla scelta di Borrell. Che promuove l’ex leader grillino (ormai fuori dal Parlamento) a un ruolo strategico che ha destato molte perplessità. Il percorso della candidatura dell’ex vicepremier 5Stelle, avanzata dal governo Draghi ha subito vari rallentamenti per poi tornare in pole position nella rosa della short list.

Dopo l’approvazione, il presidente della commissione Esteri dovrà notificare la richiesta di audizione alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Se approvata l’audizione potrebbe avvenire già nelle prime settimane di maggio. La richiesta di trasparenza si appella all’articolo 116 del Regolamento del Parlamento europeo. Che stabilisce come, qualora il Consiglio intenda nominare un rappresentante speciale, il presidente, su richiesta della commissione competente, invita il Consiglio a rispondere a domande in merito al mandato. Agli obiettivi e agli altri aspetti pertinenti relativi ai compiti e al ruolo. Un ruolo per il quale Borrell ha già indicato Di Maio.

“Incarico non banale”, sottolinea in una nota Ceccardi. “Visto che parliamo di una delle aree più critiche del pianeta. Dove ci sono interessi importantissimi nel campo energetico per esempio. È nostro dovere assicurarci che chi rappresenterà le istituzioni europee, quindi, abbia tutti i gradi per poter svolgere al meglio un ruolo così importante. Per questo ho chiesto e ottenuto l’applicazione di questa disposizione. Una richiesta accolta all’unanimità. Ora il Consiglio dovrà fornire specifiche su questa indicazione dell’Alto Rappresentante Borrell. I rappresentanti speciali non sono eletti dal popolo. Ma i cittadini europei, gli stessi che con le loro tasse pagano lo stipendio di questo inviato speciale, hanno il sacrosanto diritto di conoscere chi li rappresenta nel mondo”.

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.