Gli elettori Usa dicono no alla rielezione di Biden alla Casa Bianca. Il 72%: con lui l’America è fuori controllo

I dem Usa stanno scoprendo in queste ore con raccapriccio misto a disperazione che la persecuzione mediatico-giudiziaria costruita a tavolino contro Donald Trump per tenerlo, con ogni mezzo , fuori gioco dalla prossima corsa elettorale alla Casa Bianca dove Biden spera di fare il bis non è servita a nulla. E anzi ha attirato contro i dem Usa e contro lo stesso Biden un diluvio di critiche pregiudicandogli la vittoria.

Come se non bastasse, poi, c’è il problema di Kamala Harris, la vice di Biden riuscita a raggiungere un obiettivo che sembrava impossibile da agguantare: la sua popolarità negativa ha battuto, nella corsa al ribasso, perfino lo stesso Biden.

Il giorno dopo l’annuncio della candidatura di Joe Biden nella prossima corsa alla Casa Bianca un sondaggio pubblicato da Cbsnews sonda l’umore degli americani rispetto alla candidatura dell’attuale inquilino della Casa Bianca. E i risultati sono disastrosi gelando le speranze  di Biden e dei dem Usa: per il 72% degli americani il Paese al momento è “fuori controllo”. E alla domanda sul perché si abbia questa sensazione di mancanza di controllo, per l’88% la causa principale è lo stato generalizzato della politica americana, per l’85% la situazione dell’economia e per il 75% quella della cultura e dei valori americani.

Ma un buon 71% imputa proprio a Biden il fatto che il Paese appare fuori controllo.
I dem si cullano infantilmente nell’idea che la maggioranza di chi ha risposto al sondaggio – il 93% – si dichiara un elettore repubblicano. Ma il problema è che ad esprimere questa idea molto preoccupante per il presidente in cerca di un secondo mandato, è anche il 72% degli indipendenti, cioè proprio quella fetta cruciale dell’elettorato che bisogna conquistare per agguantare la Casa Bianca.

gli elettori democratici? Anche un buon 33% dei potenziali elettori di Biden la pensa così.
Insomma un disastro.

Il sondaggio registra, poi, ancora un tasso di popolarità di Biden ai minimi storici, al 41% dopo un piccolo rimbalzo al 44% registrato all’inizio dell’anno.
Negativo anche il tasso popolarità di Kamala Harris, che Biden ha confermato come ‘running mate‘ nel ticket del 2024, con un’approvazione del 43% ed una disapprovazione del 57%.

E qui si apre un’altra questione per Biden: la Casa Bianca ora è impegnata, scrive oggi Axios, a restaurare l’immagine della sua vice, Kamala Harris, nel timore che il suo tasso di approvazione, peggiore di quello già basso del presidente, possa compromettere il successo del ticket presidenziale.

Nonostante i risultati non esaltanti di Kamala Harris, secondo fonti ben informate ci sono “zero possibilità che Biden sostituisca” la sua vice, sostiene Axios, perché farlo equivarrebbe ad “ammettere di aver sbagliato la sua principale scelta da candidato”.

Così la Casa Bianca e lo staff della campagna di Biden si preparano a dare all’ex-senatrice democratica della sinistra radicale quell’aiuto e sostegno che, secondo alcuni alleati di Harris, avrebbero dovuto darle da tempo.

Non a caso nel video dell’annuncio della candidatura, Harris compare spesso accanto al presidente, ed è anche aumentata la sua presenza nella pagina della campagna.

Inoltre, dopo averle affidato, all’inizio del mandato, dossier spinosi e di difficile gestioni, dall’immigrazione – dove ha fallito – allo stallo per la legge sui diritti elettorali, ora Biden ed i suoi stanno iniziando ad assegnare alla vice presidente un ruolo guida per questioni più centrali, ed elettoralmente vincenti, come la difesa del diritto all’aborto.

Non servirà a Biden e a Kamala Harris neanche il fatto che Bernie Sanders, il senatore leader della sinistra dem che è stato il suo avversario nelle primarie del 2020, ha dichiarato il suo sostegno al presidente, escludendo una sua terza corsa per la Casa Bianca.

L’81enne senatore del Vermont, ha poi esortato gli tutti i “progressisti” dem a sostenere Biden per impedire la nuova avanzata di Donald Trump o di un altro esponente repubblicano.

“L’ultima cosa di cui ha bisogno il Paese è un Donald Trump o un altro demagogo dell’estrema destra che cerchi di minare la democrazia americana o il diritto alla scelta delle donne (sull’aborto, ndr) o non affronti la crisi della violenza delle armi, del razzismo e dell’omofobia“, ha detto Sanders affermando che si impegnerà in prima persona per la rielezione di Biden.

Ma i numeri, da qualsiasi parte li si guardino, danno torto a Biden e alla sua combiccola dem.

Persino i giovani americani, che sono stati una componente essenziale della base elettorale che ha portato Joe Biden alla vittoria nel 2020, gli stanno voltando le spalle. E stanno reagendo in modo tiepido se non apertamente scettico all’annuncio della candidatura alla rielezione del presidente ottantenne.

Al momento solo il 25% dei dem sotto i 45 anni si dicono certi di votare per lui nel 2024, contro il 56% degli elettori più anziani, secondo un sondaggio Ap-Nor riportato da Axios.

“I giovani hanno bisogno di un combattente, non solo di una persona che parla, e credo che ci aspettavamo di più dall’amministrazione Biden“, spiega, al sito AxiosJohn Paul Mejia, ventenne portavoce di Sunrise Movement. Il fatto è che in questi anni Biden non è riuscito a portare avanti le due principali promesse elettorali fatte ai giovani, la cancellazione dei debiti d’onore e il controllo delle armi, bloccato dai ricorsi legali e dall’inazione del Congresso.

Anche sul fronte della crisi climatica, c’è una certa delusione per le politiche adottate e le decisioni come l’approvazione di progetti di sfruttamento petrolifero in Alaska, aggiunge il portavoce del movimento che si batte contro i cambiamenti climatici. “C’è la sensazione che l’amministrazione consideri scontato il sostegno dei giovani”, afferma Mejia.

Pubblicato da edizioni24

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