La marcia dei 100mila russi a Kupyansk. Ecco i risvolti

In attesa di comprendere forme e dimensioni della controffensiva ucraina, a prendere corpo, in questi giorni, è anche l’eventualità di una nuova offensiva russa. Proprio mentre il colpo al ponte di Kerch, a sud, potrebbe rallentare la spinta dal fronte della Crimea.

A preoccupare Kiev è soprattutto il lato orientale, in particolare quello dell’area di Kupyansk, dove a detta di Serhii Cherevatyi, vice comandante per le comunicazioni strategiche del comando orientale ucraino, i russi avrebbero concentrato circa 100mila uomini, unità aviotrasportate e centinaia di carri armati. “I russi devono mostrare almeno un successo, stanno facendo il massimo sforzo in quest’area” ha detto Cherevatyi. E anche se i numeri appaiono forse eccessivi in base alle analisi dei movimenti di Mosca, le parole del comandante ucraino confermano quanto già detto da altri esponenti militari di Kiev.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Cherevatyi è il generale Oleksandr che su Telegram ha collegato quanto sta accadendo a Kupyansk con l’avanzata ucraina nell’area di Bakhmut “Il nemico sta attivamente ridispiegando ulteriori forze e mezzi in questa direzione, la cui base sono le truppe aviotrasportate”, ha detto il generale ucraino secondo quanto riportato da Ansa. E anche questo alto ufficiale conferma le difficoltà sul fronte orientale. Dello stesso avviso anche la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Maliar. In un comunicato apparso sul proprio canale Telegram, Maliar ha sottolineato l’intensificazione delle battaglie su tutto il settore est del Paese, e in particolare a seguito dell’assalto russo a Kupyansk. “Siamo sulla difensiva”, ha ammesso la vice della Difesa di Kiev.

I segnali che giungono dal fronte inducono quindi a credere che Mosca potrebbe ricominciare a muovere il fronte dopo mesi di sostanziale stallo. Non è detto che questo accada nel brevissimo termine. Per lo Stato Maggiore di Kiev, la Russia “continua a concentrare i suoi sforzi principali sugli assi di Kupiansk, Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Marinka”. La guerra di attrito di questi mesi potrebbe anche far pensare a un rafforzamento delle truppe russe e quindi delle posizioni guadagnate in questi 500 giorni di guerra, possibilmente cercando di riprendere alcuni villaggi persi durante la prima controffensiva ucraina. Inoltre, questo conflitto ha già dimostrato che una posizione difensiva rende molto improbabile un ripiegamento del fronte disordinato o con truppe fortemente indebolito: cosa che potrebbe fare optare i comandi russi per un mantenimento delle posizioni in vista di un potenziale attacco ucraino su vasta scala.

Tuttavia, le informazioni e le analisi di quanto accade sul campo fanno propendere per la possibilità che la Russia si muova di nuova spingendo da est. Come ricordato su questa testata, già negli scorsi giorni si segnalavano decine di migliaia di militari di Mosca tra Svatove e Kreminna, forse 50mila. E, come spiegato da Paolo Mauri l’uso di nuovi distintivi ottici sui carri armati di Putin un rettangolo metà rosso e metà bianco, può far pensare a nuove operazioni di massa.

Se la Russia ha deciso di premere sull’area di Kupyansk, come sottolineato da Kiev, c’è poi l’ulteriore tema del rimpiazzo della Wagner, che comporta inevitabilmente un nuovo aumento delle truppe regolari.

Negli scorsi giorni, dalla Bielorussia hanno annunciato l’arrivo di un convoglio di 60 mezzi: movimenti testimoniati anche dalle guardie di frontiera ucraine. Mentre l’addetto stampa del Pentagono, Pat Ryder, ha sostenuto nei giorni scorsi che non si vedono le forze Wagner “partecipare in modo significativo a sostegno delle operazioni di combattimento in Ucraina”.

Pubblicato da edizioni24

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