Il “Tour per la Vita” progetto “Mai Arrendersi” del Col. Calcagni anche a Cosenza

Non arrendersi, mai, anche se si è costretti a vivere in costante equilibrio su un filo sottilissimo.

Alla presenza del presidente della Provincia e sindaca di San Giovanni in Fiore, dottoressa Rosaria
Succurro,
e alla dottoressa Caterina
Savastano,
consigliera del Comune di Cosenza, nell’aula magna della
nostra scuola abbiamo partecipato all’incontro con il colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni, ufficiale di carriera che da quando si è ammalato a causa dell’esposizione all’uranio impoverito e tutto ciò che hanno generato i bombardamenti da parte delle Forze NATO, nel 1996, durante la missione internazionale di pace in Bosnia-Herzegovina, è costretto a vivere “attaccato”, costantemente, ad una bombola di ossigeno. Il motivo?
L’uranio impoverito contenuto nelle bombe piovute durante il cruento conflitto balcanico.

Il colonnello ha spiegato come è stato in grado di reagire immediatamente dopo aver contratto gravi malattie, dedicandosi allo sport e precisamente inforcando la bicicletta, dedicandosi a lunghe pedalate in pianura (e anche in salita) che mantengono vivo il suo corpo e, soprattutto, lo spirito, alimentando
la sua voglia di vivere.

E proprio in occasione del confronto con noi studenti e studentesse del Polo Brutium, il colonnello Calcagni, impegnato in un “TOUR” di sensibilizzazione in tutta Italia, ha raggiunto l’aula magna in bicicletta, un triciclo) pur provenendo da Camigliatello Silano, altra
tappa del suo percorso. Prezioso il supporto del docente dell’istituto, Pippo Guzzo, “sponsor” principale dell’incontro.

L’incontro. È stato proprio questo il tema dell’incontro: reagire agli
eventi negativi della vita, non darsi mai per vinti, sposando in pieno un proverbio giapponese “Cadi 7 volte, rialzati 8”.
Dopo gli interventi istituzionali e della nostra dirigente scolastica, professoressa Rosita Paradiso, l’ospite di giornata ci ha esposto la sua vicenda che è raccolta nel libro autobiografico “Pedalando su un
filo d’acciaio” e nel docu-film sulla sua storia “Io sono il colonnello”, basato appunto sulla cosiddetta “resilienza”, la capacità di sopportare gli accadimenti nefasti durante la nostra vita e la capacità di ripartire da essi, tracciando traiettorie di speranza e di futuro. Nel docu-film è emersa la parte più umana del colonnello, con le sue lacrime, i suoi ricordi di bambino, i suoi affetti più intensi, la carriera militare e la solitudine una volta ammalatosi, la sua rabbia incanalata in energia positiva.

È stata una mattinata molto intensa dal punto di vista emotivo, e soprattutto per noi giovani è stato un grande insegnamento di vita che ci servirà nella crescita e nella formazione del nostro carattere e della nostra identità.
Grazie, colonnello!

Firmato
“Studentesse e studenti del Polo Tecnico-Scientifico “Brutium”

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