Il rancore a peso d’oro di De Luca: grida all’”operazione Scilipoti per La Russa, e sfotte Fontana perché cattolico

L’ha presa proprio male. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca da giovedì sembra un tarantolato. La doppia elezione di La Russa e Fontanaallo scranno più alto di Camera e Senato lo hanno mandato in tilt. Su quanto accaduto a Montecitorio dedica una virulenta diretta Fb delle sue. “Alla Camera un evento di straordinario valore politico, l’elezione di Fontana- esordisce provocatoriamente- . Un parlamentare della Lega che si è immortalato con alcune dichiarazioni passate alla storia politica del nostro Paese”. Ed elenca tutta una serie di circostanze religiose, spirituali e familiari che per De Luca sono delle “malefatte” da mettere alla gogna. Rasentiamo l’assurdo. Paragonare Fontana a un estremista perché fervente cattolico è indice di follia politica.

“Lui – inizia l’invettiva contro Fontana- è colui che ha detto che la spiritualità espressa da Putin può essere una luce per l’Occidente, malato di relativismo etico. E’ colui che ha organizzato la marcia per la famiglia a Verona, che è una regressione sui diritti civili delle donne, dei cittadini italiani. Non c’è limite al peggio”. Un livore che va al di là di ogni ragionevolezza. Dirsi cattolici e seguaci di una certa idea di famiglia diventa reato da psicopolizia ideologica. Quasi quasi più grave che professarsi “fascisti”.

Infatti l’elezione del leghista alla presidenza della Camera gli lascia presagire sciagure:  “Ho la sensazione che questo sia nulla – ha aggiunto De Luca – rispetto a quello che avremo quando sarà comunicata la formazione del nuovo Governo. Se è questa l’anticipazione della nuova stagione politica, stiamo freschi”. Non contento, va all’attacco insensato della Meloni per quanto accaduto giovedì al Senato: “Giorgia Meloni ha fatto una operazione Scilipoti, di acquisto notturno di voti responsabili. Qualche voto lo avrà ottenuto per rapporti personali di La Russa che è una persona simpatica, umanamente gradevole. Ma dal punto di vista politico, sono stati acquistati dei voti di senatori dell’opposizione . È il mercato politico, ne avremo consapevolezza nei prossimi giorni”.

Accusa gravissima e paradossale: dovrebbe riguardarsi la fase politica del Conte 2 e tacere. Il “mercato delle vacche” offerto dai parlamentari della maggioranza per salvare l’ex premier grida ancora vendetta. Trovare paragoni con i 19 voti destra coalizione ottenuti da La Russa può essere solo una boutade a favore di telecamera per i suoi seguaci. Così come il commento: “Dobbiamo sperare che La Russa non vada in giro con la camicia e la panza da fuori”. Parole di cui  Maurizio Crozza prenderà nota per le prossime performance, ci possiamo giurare.

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