Il Premier Giorgia Meloni: “Il G20 è riuscito, non era affatto facile. Sull’Ucraina risultato importante”

«Dobbiamo fare i complimenti a Modi, siamo convinti che il G20 sia strategico», che si tratti di un evento che «consente di dialogare efficacemente con i Paesi emergenti, le nazioni presenti rappresentano i due terzi della popolazione mondiale, il successo della presidenza indiana è strategico, anche rispetto al contesto internazionale»: ha esordito con queste parole, Giorgia Meloni, nel suo discorso a conclusione dei lavori del G20: «Una edizione non facile», ha sottolineato la premier. Spiegando, nella dichiarazione finale del summit, che «oltre al tema dell’aggressione russa all’Ucraina, ci sono molti temi che interessano l’Italia. Sulle questioni migratorie, per esempio», dove si sottolinea la necessità di «combattere i flussi illegali e favorire l’emigrazione: quella legale».

«L’Italia – ha proseguito nel merito di bilaterali e vertici il presidente del Consiglio nelle dichiarazioni conclusive in India – ha offerto sin dall’inizio collaborazione alla presidenza indiana. Soprattutto perché continuiamo a essere convinti che G20 sia un forum multilaterale strategico nella misura in cui consente di dialogare con i paesi emergenti e del sud globale». E allora, tra i tanti, significativi traguardi raggiunti, «abbiamo puntato ad avere una dichiarazione finale che avesse riferimento specifico all’Ucraina», ha sottolineato la Meloni. Un testo «che certo è di compromesso, ma molto importante. Frutto di un lavoro lungo e difficile», ha rimarcato in conferenza stampa al termine del G20 in India

«Considero particolarmente importante, e ne approfitto per ringraziare gli sherpa italiani che hanno partecipato al negoziato – ha detto ancora Meloni – per essere riusciti a trovare un consenso tra i leader sulla dichiarazione finale. Abbiamo lavorato insieme alla presidenza indiana – ha quindi rilevato – per una dichiarazione che avesse un riferimento preciso, specifico all’Ucraina». Un risultato, secondo la premier, che era «il più complesso, non scontato. Particolarmente se si tiene in considerazione il fatto che le ministeriali che hanno preparato il G20 sono tutte finite senza una dichiarazione finale». Perché, ha poi aggiunto emblematicamente Giorgia Meloni, «non aiutiamo il racconto interessato che vorrebbe l’Occidente diviso dal resto del mondo. Abbiamo dimostrato che siamo attenti alle esigenze dei Paesi del Sud. E che non vogliamo contrapposizioni fra Paesi del Nord e del Sud».

E allora, riepilogando in un esaustivo bilancio i punti nodali e i momenti salienti del vertice in India, la Meloni ha ricordato: «Con il premier cinese si è parlato di Via della Seta, ma non soltanto: noi abbiamo un rapporto bilaterale con quel Paese. Nazioni che non hanno fatto parte della Via della seta hanno stretto accordi più vantaggiosi dei nostri. All’esito di queste valutazioni io intendo mantenere l’impegno di andare in Cina, ma credo che avrà maggiore senso andare quando ci saranno elementi maggiori su come rafforzare la nostra cooperazione», ha detto ancora Meloni ricordando: «Con il premier cinese c’è stato un dialogo costruttivo su come possiamo approfondire il nostro rapporto bilaterale».

Aggiungendo in calce, sulla questione: «L’Italia e la Cina sanno quanto è importante mantenere la cooperazione: E il pragmatismo ha sempre la meglio. C’è volontà di dialogare, non viene compromesso nulla…, ha rassicurato la premier. Il governo italiano è stato invitato al Belt and Road Forum di metà ottobre che si terrà in Cina. Non ne abbiamo parlato ieri, ma il governo italiano è stato sicuramente invitato», ha poi affermato.

E ancora. Spostando i riflettori sull’Africa, la Meloni ha precisato come «anche grazie al ruolo italiano l’Africa è stata centrale in questo G20. Non a caso l’Africa è stata anche al centro del mio intervento nella sessione plenaria di ieri. E abbiamo a margine della sessione plenaria anche partecipato a una riunione organizzata tra i leader dell’Unione Europea e quelli africani che erano presenti. Io credo che anche questo sia un elemento molto importante: racconta una crescente attenzione da parte dell’Unione Europea nei confronti del continente africano. Un punto che va considerato anche grazie al ruolo che l’Italia ha svolto, particolarmente nell’ultimo anno». Dunque, «si è parlato chiaramente dell’instabilità crescente soprattutto nel Sael – ha spiegato Meloni ripercorrendo le tappe dei lavori – . Si è parlato di migrazione. SDi investimenti. E si è parlato di crisi alimentare». Rilanciando, su tutti i fronti, «la volontà di stringere le maglie della cooperazione con i Paesi africani da parte dell’Unione europea. Ribadisco, l’Africa sarà anche una delle questioni centrali che porteremo alla presidenza del G7 il prossimo anno, che sarà a guida italiana».

Infine, sempre nel punto stampa, prima di congedarsi la premier ha fatto riferimento anche allo stallo della commissione Ue sul dossier Ita-Lufthansa. e sollecitando una risposta, ha evidenziato: «Il commissario Gentiloni? Sicuramente la questione di Ita-Lufthansa gli è stata sottoposta, in particolare dal ministro Giorgetti che ringrazio per il suo lavoro, perché sta accadendo qualcosa di obbiettivamente curioso. La stessa Commissione europea, che per anni ci ha chiesto di trovare una soluzione al problema Ita, quando troviamo una soluzione la blocca. Noi non stiamo più capendo. E vorremmo una risposta. Tanto che su questo è stato interessato anche il commissario Gentiloni».

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