“Pronti a scendere in piazza”. Ancora? Uff! Schlein ci riprova….

Dopo l'”estate militante“, la promessa di un autunno battagliero. È un’Elly Schlein per tutte le stagioni quella che cerca di caricare il popolo dem dal palco della festa nazionale dell’Unità di Ravenna. Vista la circostanza, i toni della leader Pd sono comprensibilmente quelli del comizio. Della propaganda anti-governativa apri e gusta. “Dopo l’estate militante non ci riposeremo, ci attende un autunno di impegni e partecipazione, il Pd è pronto a scendere in piazza per una grande mobilitazione nazionale, è il nostro tempo, riprendiamoci il nostro futuro“, ha esclamato Schlein davanti al popolo piddino. Poi, attaccando l’esecutivo, ha passato in rassegna i principali temi del dibattito politico d’attualità.

L’ambizione del Pd è stata, fin dalla sua nascita, non solo unire storie e culture diverse, ma anche immaginare un progetto nuovo, un partito strutturato più a rete che a piramide, nel quale i circoli sono antenne per ascoltare, capire, proporre, coinvolgere le persone su tutti i territori del nostro Paese“, ha ricordato Elly ai militanti dem radunati a Ravenna. La leader Pd ha poi tratteggiato il profilo di un partito che “spalanca le finestre e le porte, dove non ci si trova per stabilire rapporti di forza, ma per essere una comunità e un laboratorio di idee“. E chissà che quegli auspici non nascondessero un riferimento all’imminente questione delle candidature europee, sulla quale il Pd rischia proprio di implodere sotto il peso dei suoi complessi equilibri interni. “Tutti insieme siamo la forza del Pd, nessuno escluso. Ognuno sentirà qualsiasi attacco al Pd come un attacco a ognuno di noi, così come ogni vittoria sarà sentita come una vittoria di tutti, non di qualcuno. Dobbiamo essere plurali, larghi, aperti, generosi, insieme“, ha setto Schlein.

Come da copione progressista, non sono poi mancati gli attacchi alla destra. “Si possono travestire quanto vogliono ma sono sempre gli stessi. Li conosciamo, non accetteremo tentativi di riscrivere la storia, la destra non fa i conti col suo passato, quando sente il richiamo della foresta difende e protegge gli estremisti, noi saremo sempre dall’altra parte“, ha detto la leader Pd alla festa dell’Unità ravennate. Il bello è che a pronunciare queste considerazioni è stata un’esponente politica che molti – anche nel partito dem – considerano troppo ideologizzata. Schlein ha poi estratto idealmente la spada per difendere Paolo Gentiloni, bacchetrato nei giorni scorsi da Salvin e Meloni per alcuni suoi atteggiamenti in Europa. “A Paolo Gentiloni va tutta la nostra gratitudine per il servizio che sta svolgendo. Di fronte agli attacchi scomposti di un governo che cerca di celare la sua incapacità nel dare risposte sul terreno economico e sociale, ricordiamo che da un lato c’è chi ha contribuito col suo lavoro a mettere in campo 750 miliardi di investimenti per il futuro, un piano di cui l’Italia è la maggiore beneficiaria, e dall’altro c’è chi sta rischiando di far perdere queste risorse e questa occasione storica al nostro paese“, ha deto Elly.

E ancora, giù bacchettate al centrodestra. “Abbiamo al governo i negazionisti del cambiamento climatico che fanno le battute al fresco del loro condizionatore senza rendersi conto che in Italia ci sono tre milioni di poveri energetici che il condizionatore non possono permetterselo“. Che poi, messa così, la frase è abbastanza straniante nelle argomentazioni: verrebbe infatti da chiedersi come mai, in dieci anni al governo, la sinistra non abbia fatto nulla per quei “poveri energetici” di cui sembra accorgersi solo ora.

Poi, di nuovo spazio alle faccende della sinistra. Sul salario minimo “abbiamo costruito intese non a tavolino, un metodo che speriamo possa essere seguito anche su altri temi, per lavorare con le altre opposizioni. Ci interessa unire le nostre forze per essere più efficaci su alcuni temi, lavoreremo per aumentare le occasioni di collaborazione“, ha affermato ancora Schlein, tornando ad auspicare una larga collaborazione con i Cinque Stelle e con l’area più oltranzista della sinistra. Il sogno dell’ammucchita progressista non svanisce mai. Inoltre, salutando Roberto Speranza presente il platea, Schlein si lasciata andare agli ossequi: “La sanità deve essere pubblica e universalistica. Voglio ringraziare Roberto Speranza per quanto ha fatto“.

La leader dem ha poi annunciato l’avvio di “una grande scuola di formazione del Pd“. “Dobbiamo lavorare sul partito, sulle fatiche dei nostri circoli e dei segretari, prepariamoci a una grande conferenza sull’organizzazione, per capire come reinventarci“, ha osservato. Da segnalare anche la piroetta retorica sulla guerra in Ucraina: “Il Pd sostiene convintamente il popolo ucraino nel suo diritto all’autodifesa, non possiamo accettare l’invasione criminale di Putin. Al contempo continuiamo a chiedere all’Ue uno sforzo diplomatico e politico, per una pace giusta. Abbiamo accolto con grande speranza il tentativo di Papa Francesco e del cardinale Zuppi“. Tra le note positive, l’apertura del Pd a collaborare con la maggioranza nella lotta alla violenza. Giusto così: meglio che niente.

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