Il Forum finanziato dalla UE pro Gender, Stancanelli: “Inaccettabile”

Educazione sessuale a scuola, a prescindere dall’età dei bambini; bagni neutri; supporto alle organizzazioni Lgbt. Sono alcune delle raccomandazioni di chiara impronta gender contenute nel report dell’European Network of Young Advisors, «un forum cofinanziato dall’Ue», ha spiegato l’eurodeputato di FdI-Ecr, Raffaele Stancanelli, denunciando la vicenda.

Stancanelli, che è vicepresidente della Commissione Giuridica, è intervenuto a Bruxelles a un seminario dal titolo “Parliamo dei Diritti dei bambini nel processo decisionale”, sui diritti dell’infanzia nel processo decisionale dell’Ue. In questo ambito ha quindi avvertito sul fatto che «come Fratelli d’Italia non possiamo accettare che l’Unione europea sostenga visioni ideologiche che non tengono in debito conto gli interessi dei bambini».

«Nel report 2020 dell’European Network of Young Advisors (Enya) Forum, cofinanziato dall’Ue – ha quindi chiarito Stancanelli – si consiglia, soprattutto se i governi sono Conservatori, di supportare gruppi, organizzazioni e lobby per i diritti Lgbtiq. Si chiede, inoltre, di introdurre l’educazione sessuale nelle scuole a partire da una giovane età e si suggerisce che tutte le istituzioni pubbliche per bambini e giovani debbano disporre di servizi igienici e spogliatoi neutri rispetto al genere. Tutte cose – ha commentato l’esponente di FdI – davvero distanti dai reali interessi dei minori».

I contenuti del report, insomma, ricordano davvero da vicino quelli delle linee guida per le “Strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere“, divulgate dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio e poi ritirate dopo che il San Camillo ha chiarito di essere stato tirato in ballo impropriamente per accreditare il documento.

Stancanelli, quindi, ha spiegato di aver letto «con stupore alcune raccomandazioni contenute nel report 2020 dell’Enya Forum, che trovo del tutto fuori luogo. La difesa dei diritti dei bambini è al centro della nostra agenda politica, ma dobbiamo evitare che l’Ue sostenga iniziative che in teoria sembrano positive ma che nella pratica potrebbero promuovere confusione ed effetti indesiderati. In particolar modo, l’Ue non deve intromettersi nelle questioni attinenti all’educazione sessuale nelle scuole e dovrebbe viceversa sostenere il ruolo educativo delle famiglie».

Pubblicato da edizioni24

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