Il caso choc della ragazza messa incinta dal padre affidatario. Nel mirino assistenti sociali e curatrice speciale, che riaffidano alla stessa famiglia altre persone: “È normale, perché mariti e mogli non tradiscono e fanno figli con altri?”. Daniele: “Questa responsabile va subito arrestata” (Video)

By Gaetano Daniele

Quando si parla di assistenti sociali e curatrice speciale, bisogna andarci cauti. Il mio pensiero sulla materia è pessimo. Tremo. Tremo perché il caso Bibbiano, Piemonte, Santa Maria Capua Vetere (Marcianise) e tanti altri, hanno aperto delle ferite nel Paese che a tutto oggi sono sanguinanti. Ma non faccio di tutta un’erba un fascio. Il loro ruolo è essenziale. Quanto appreso da Quarta Repubblica, rappresenta l’ennesimo scandalo nello scandalo. Da Torino fino al caso di una famiglia nel quale il genitore affidatario mette incinta la figlia. Per la curatrice va tutto bene, e giustifica: “Perchéi mariti non tradiscono le mogli e capita di mettere incinta l’amante? Che c’è di strano”. Secondo questa responsabile, la famiglia in oggetto è pronta ad ospitare altri ragazzi e ragazze. “La moglie ha perdonato il marito, e quindi vivono felici sotto lo stesso tetto”. Giustifica così la responsavile che andrebbe licenziata e arrestata in tronco, e che invece continua ad aggirarsi fra tribunali e strutture affidatarie spensando giudizi e pareri a tutela dei minori. Non è assolutamente possibile che il servizio tutela minorile possa avere in forza o peggio affidarsi al giudizio di queste responsabili criminali. Non solo. Perché anche a Torino emergono nuovi scandali. Tra i sei nuovi indagati quattro assistenti sociali del Comune e due neuropsichiatri dell’Asl: truffa aggravata e abuso d’ufficio. E il presidente dell’Ordine avvia subito una procedura disciplinare. Ma entriamo nel vivo dello scandalo.

Si allarga ai servizi sociali di Torino l’inchiesta che riguarda due fratellini allontanati dai genitori nigeriani sulla base di presunti abusi. Abusi non riscontrati, ma che sono stati la premessa per dare in affidamento i piccoli a una coppia di donne, accusate poi di averli maltrattati e accolti infine in comunità nel tentativo di riavvicinarli alla madre biologica.

Una vicenda che era stato soprannominato la “Bibbiano” torinese sia per alcune analogie con il caso giudiziario scoppiato in Emilia, sia perché è coinvolta anche Nadia Bolognini, psicoterapeuta ed ex moglie di Claudio Foti, considerato con il centro Hansel e Gretel l’anima di un sistema di allontanamenti forzati. Quando il business supera ogni logica morale. Ma ci sono anche altri casi: “Amicizie, minacce etc”.

Truffa aggravata e abuso d’ufficio sono ora le contestazioni che la pm Giulia Rizzo muove a vario titolo a sei nuovi indagati. Quattro sono assistenti sociali, due già in pensione, di cui una aveva un ruolo di responsabilità nel progetto “Casa dell’affido” sviluppato dai servizi sociali del Comune di Torino. Due sono neuropsichiatre in servizio al Maria Vittoria e al distretto Torino Nord dell’Asl. Tutte e sei dal 2013 fino all’anno scorso si sono occupate dei due fratellini nigeriani.

Una delle contestazioni mosse loro riguarda la lunghezza dell’affido, che di norma non dovrebbe superare i due anni. L’altra contestazione, conseguenza della prima, riguarda gli emolumenti versati alla famiglia affidataria per tutto il periodo in cui i bambini sono stati nel nuovo nucleo. Un compenso che alla luce di possibili irregolarità diventerebbe illegittimo. E dalle indagini sono emersi alcune altre vicende sospette su cui ora gli investigatori sono al lavoro per verificare se vi siano state delle storture, soprattutto sui tempi degli affidi, che spesso si prolungano oltre il tempo previsto per vari fattori, a partire dalle verifiche che passano prima di dichiarare adottabili i bambini.

Ed è cosi che i carabinieri del nucleo investigativo hanno notificato gli avvisi di garanzia perquisendo le loro abitazioni e anche sequestrando un computer dalla sede dei Servizi sociali in via Corte d’appello.

Finora nell’inchiesta erano state indagate Nadia Bolognini (difesa da Roberto Trinchero e a processo nel caso di Bibbiano), accusata di falso, sospettata di aver pilotato le indicazioni date da un bambino con difficoltà cognitive trasformando un rito magico in un abuso sessuale da parte del padre e considerando la madre testimone passiva. E pensare che proprio la donna, in difficoltà economiche, si era rivolta ai servizi sociali chiedendo aiuto. Poi erano state indagate per maltrattamenti le due donne affidatarie, difese da Stefania Consoli, che da un giorno all’altro si sono viste portare via bambini diventati ormai ragazzini. “Altre famiglie avevano detto di no, abbiamo accettato questo incarico per il loro bene. E sono stati con noi per otto anni”, si erano difese le donne, che da mesi non hanno più contatti con i due fratellini. Gli investigatori avevano poi interrogato vari operatori che in ruoli diversi si erano succeduti nel tempo a seguire quella famiglia e quei bambini problematici, allargando così il focus dell’inchiesta a nuovi casi.

La vicenda ha richiamato l’attenzione anche dell’ordine degli assistenti sociali del Piemonte, che ha avviato “tutte le necessarie procedure per accertare se vi siano responsabilità sotto il profilo disciplinare da parte di professionisti assistenti sociali eventualmente coinvolti – ha spiegato il presidente Antonio Attinà – Non bisogna però generalizzare e addebitare all’intera categoria comportamenti scorretti per non minare la fiducia delle persone nei confronti delle istituzioni. Creare diffidenza verso i servizi vuol dire arrestare i percorsi di aiuto verso i più fragili e alzare il livello della tensione sociale”. .

Guarda il Video Choc della ragazza messa incinta dal padre affidatario

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