Daniele: “Scherzo a Meloni? Riuscito! Ma non c’è un cazzo da ridere? Chi si meraviglia è un coglione”


By Gaetano Daniele

Molti lettori di ith24.it mi stanno domandando cosa ne pensi circa la telefonata che i due comici russi hanno fatto al Premier Giorgia Meloni. Una domanda lecita, ma io mi concentrerei più sulla sicurezza interna a Palazzo Chigi che nella risposta della Meloni. Per non parlare poi delle dichiarazioni del professorino con la pochette Giuseppe Conte che parla parla quando ha addirittura falsificato il suo curriculum vitae.

Sinceramente ho difficoltà a comprendere il motivo per il quale oggi ci si stupisce e ci si scandalizza per questo scherzetto e per le dichiarazioni da lei compiute nel corso della conversazione telefonica, che è stata diffusa, guarda un po, soltanto ora.

Non è stato un errore del premier, come dicevo, la falla arriva dallo staff che ha passato la chiamata senza eseguire i dovuti accertamenti, almeno suppongo che ci sia stato un minimo di superficialità. Aggiungo che si tratta peraltro di uno scivolone che non andrebbe enfatizzato più di tanto, considerato che questi due comici hanno già raggirato, oltre ai protocolli, altri capi di Stato e di governo, dimostrando un vero e proprio talento nell’accreditarsi all’interno delle istituzioni, sebbene soltanto via etere.

Per quanto riguarda le dichiarazioni di Giuseppe Conte, questi vive la frustrazione dell’essere decaduto. In meno di tre anni è è finito due volte con il culo per terra, nonostante sia uscito fuori dal nulla insieme a Luigi Di Maio. Quindi non mi meraviglia che egli si attacchi a fatti insignificanti per demolire la credibilità del presidente del Consiglio. Non mi scuote che Meloni abbia conversato con i comici credendo che fossero davvero chi sostenevano di essere, salvo quel dubbio che l’ha sfiorata, come ella stessa ha spiegato. Mi scuote di più un premier che trucca il curriculum inserendo esperienze formative all’esterno, ovvero negli USA, le quali non sussistono. Quindi Giuseppi faccia meno lo splendido e rifletta sui suoi di scivoloni e sulle sue magre figure.

Ancora meno mi colpiscono le affermazioni di Meloni durante la telefonata. Cosa avrebbe detto di così sbagliato? Ella ha dato ancora una volta prova di intelligenza ed equilibrio, elementi che a uno statista non dovrebbero mancare. Ha espresso, infatti, un sentimento reale e comune che investe tutti i popoli europei, ossia la stanchezza nei confronti di una guerra, che viene combattuta nel cuore dell’Europa e le cui ripercussioni economiche sono state gravissime, la quale ci ha sfiancati e che ai suoi albori molti di noi avevano creduto sarebbe stata una sorta di conflitto lampo. Invece essa perdura e non vediamo un orizzonte. Anzi. Si allarga in più parti del mondo.

Qualsiasi capo di Stato o di governo dovrebbe lavorare per la pace e per il rispetto del diritto internazionale, rispetto che è garanzia per il mantenimento di certi equilibri globali. Dunque, Meloni non ha inveito, né avrebbe potuto farlo, nei confronti della Russia, bensì, commentando la politica internazionale con due politici africani (per tali si sono spacciati i due russi e la telefonata gli è stata passata dai controllori di Palazzo Chigi), ella si è limitata a sottolineare tale esigenza di pace, di cercare e tentare una via d’uscita, pervenendo ad un accordo che soddisfi entrambe le parti. Sarebbe stato meglio avere un primo ministro che getta acqua sul fuoco o che si dica favorevole alla guerra? Altro che figuraccia, Meloni è stata ancora una volta encomiabile sotto il punto di vista diplomatico.

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