Soumahoro, quando spendevano per alcolici e champagne: fino a mille euro al giorno sulle spalle dei migranti

By Alessandro Gonzato (LQ)

Champagne, per brindare a un incontro… Uno solo? Macché! Secondo la procura di Latina tra i Soumahoro era tutto un cin cin. In mezzo alle spese contestate dai magistrati alla famiglia del deputato ivoriano (moglie, suocera e i due cognati di Aboubakar) – un elenco lungo come le figuracce di Bonelli e Fratoianni – ci sono continui esborsi in alcolici. Centinaia, anche migliaia di euro al giorno. E pensare che le due cooperative che dovevano occuparsi di migranti- Karibu e Consorzio Aid, capeggiate dalla suocera Mukamitsindo e in cui figurava ai vertici anche la signora Murekatete – non hanno pagato vari dipendenti immigrati perché, sostenevano, lo Stato erogava le somme in ritardo. E meno male, verrebbe da dire, qualora le accuse venissero confermate.

Al Soul Wine and Liquor di Kigali, in Ruanda (patria di suocera e consorte Soumahoro), dove uno dei fratelli della moglie del deputato, Richard Mutangana, ha aperto un supermercato e un ristorante-resort (“Gusto Italiano”), l’11 luglio 2018 sono stati spesi 1.207 euro e 17 centesimi in due transazioni diverse: la prima da 801,31, la seconda da 405,86.

Soldi, secondo l’accusa, sottratti ai fondi per l’accoglienza. In Ruanda 1.200 euro sono 6 mesi di stipendio. La media è di 200. Nello stesso giorno, all’Enoteca dell’orologio, a Latina – dove risiedono moglie e suocera di Soumahoro (da lunedì scorso le donne sono ai domiciliari) oltre all’onorevole, e dove avevano sede le cooperative – sono stati spesi 150 euro alla Locanda del bere. Per la procura anche questi soldi dovevano essere spesi per l’accoglienza e la gestione degli immigrati. Nove giorni dopo, sempre in Ruanda ma stavolta al Vintage Wines&Liquors, altra doppia transazione: 289 euro prima e 361,5 dopo, per un totale di 650, altri 3 mesi abbondanti di fatica per un abitante del luogo.

SERATE SALATE
E di nuovo in Ruanda, il 24 luglio 2018, al Nana’s Wines Spirit, altri 996,54 euro in due tranche: 353,23 più 643,31. Il magna-magna (sempre stando all’accusa) era tutto un bevi-bevi. Alla Locanda del bere, l’11 gennaio 2018, ecco 160 euro di conto. A Latina ci sono una sfilza di esborsi anche all’Enoteca dell’orologio, 240 euro il 18 novembre 2018, altri 500 il 15 dicembre, in primavera ne sarebbero stati spesi indebitamente 400, quest’ultima presunta bicchierata è datata 31 maggio 2018. Negli incartamenti non c’è scritto chi ha effettuato i pagamenti. E però stando al giudice per le indagini preliminari, che ha accusato a vario titolo moglie e suocera di Soumahoro di frode, bancarotta e autoriciclaggio – per il giudice, dicevamo, sono tutti soldi usciti dai conti delle cooperative.

All’Enoteca dell’orologio si beve molto bene, la selezione è vasta: spicca il principe dei vini rossi, l’Amarone della Valpolicella, c’è del Barolo Bussia del 2015, tra i bianchi c’è una bottiglia da 150 euro di Corton Charlemagne Gran Cru 2017. Quanto a Champagne si può scegliere tra un Roger Brun Ay La Pelle Blanc de Noirs 2016, niente male nemmeno il Millesimato 2013 Mallol Gantois. Ma figurano spese alcoliche sospette anche in Australia, ad esempio il 5 dicembre 2017, al Vineyard. In Australia – ma non c’è alcun riferimento diretto nel dispositivo del gip su chi ha effettuato i pagamenti, ha vissuto l’altro fratello (fratellastro) della moglie di Soumahoro, Michel Rukundo. Il primo dicembre 2019, ancora in Australia, si nota un’uscita di 30,81 euro a Liquorland, che non è un parco acquatico. Robetta, i 10 euro e 50 da Vinomania, a Bruxelles. Sono due-terzi di stipendio, invece, gli 88 euro usciti il 17 marzo 2020 al Resto Bar, in Uganda. Un’inezia i 39 euro e 50 all’Irish Pub di Latina.

Nell’elenco del tribunale, oltre alle già note spese per alberghi, abiti e intimo di marca (Hugo Boss, Calvin Klein, Intimissimi, Calzedonia, Tommy Hilfiger, Salvatore Ferragamo e avanti con una lunga sequenza), ci sono decine di altri ristoranti in cui è possibile che sul tavolo ci sia stato dell’altro oltre all’acqua, chissà. Si nota il ristorante Maxela, a due passi dal parlamento. Figurano altri locali in piazza delle Coppelle, altro luogo di ritrovo degli onorevoli. Ma ai tempi delle uscite, Soumahoro, che non figura tra gli indagati, non era ancora entrato a Montecitorio (sponsorizzato da Bonelli e Fratoianni) con gli stivali di gomma sporchi di fango, simbolo della lotta dei poveri braccianti del Foggiano di cui si è autonominato paladino.

DUE ANNI DI SALARI
Dai conti delle cooperative di famiglia sarebbero poi stati versati 470 mila euro per il resort in Ruanda. Al “Gusto Italiano”, si legge, in una sola settimana sarebbero arrivati 4.758 euro tramite quattro versamenti diversi. Quasi 5mila euro. Quasi 20 mesi di stipendi in Ruanda, e altro che “Piano Mattei” per aiutare l’Africa… Così, cominciava la festa/E già mi girava la testa/Per me non contavano gli altri/Seguivo con lo sguardo solo te…

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