Caso Amara, Davigo presenta ricorso contro la condanna per le rivelazioni sulla Loggia Ungheria

Piercamillo Davigo non ci sta. E presenta appello contro la sentenza di condanna a un anno e 3 mesi (pena sospesa) per rivelazione di segreto d’ufficio ricevuta il 20 giugno scorso dal Tribunale di Brescia, territorialmente competente per le vicende che riguardano i magistrati milanesi, in relazione al caso della diffusione dei verbali di Pietro Amara.

Nei suoi verbali di fronte al pm milanese, Paolo Storari, l’avvocato Amara, consulente legale esterno dell’Eni, aveva, fra l’altro, sostenuto l’esistenza di una sorta di loggia segreta, la Loggia Ungheria, dal nome della celebre piazza del quartiere Parioli, a Roma, nella quale si ritrovavano magistrati, uomini della polizia e personaggi di spicco delle istituzioni con l’intento di determinare carriere e promozioni o, comunque, esercizio del potere al di fuori dei previsti canali istituzionali.

Storari riteneva che quelle dichiarazioni a verbale, rivelatesi poi false e diffamatorie anche nei confronti di membri del Consiglio Superiore della Magistratura, non venissero adeguatamente valorizzate dal capo della Procura meneghina, Francesco Greco, all’epoca di Mani Pulite collega di Davigo nel pool.

Cosi Storari, ritenendo che vi fosse una sorta di ingiustificata inerzia dell’ufficio della Procura, si era informalmente rivolto a Davigo, quale membro del Csm, informandolo dell’esistenza dei verbali che gli consegnava in copia.

In realtà dell’esistenza di quei verbali venivano informati vari personaggi fra cui l’allora vicepresidente del Csm e anche il Procuratore Generale della Cassazione, Giovanni Salvi ma solo Davigo ha pagato.

E ora la difesa di Davigo, gli avvocati Davide Steccanella e Francesco Borasi, ha depositato il ricorso alla Corte d’Appello di Brescia contro la condanna del Tribunale per aver divulgato i verbali di Piero Amara sulla presunta Loggia Ungheria.

“Ho letto la sentenza di condanna e l’ho trovata profondamente sbagliata e per questo meritevole di essere impugnata nella convinzione che la Corte di appello assolverà Davigo perché a mio parere non ha commesso nessun reato” spiega all’Adnkronos, Steccanella. Che è anche il difensore dell’ex-terrorista rosso dei Pac, Cesare Battisti.

Pubblicato da edizioni24

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