Carfagna e Gelmini: Azione ai gradi di Bolzano. La profezia: “Mara in Campania non prenderà voti”

I nuovi ingressi di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini non hanno inciso nei sondaggi sul partito di Carlo Calenda che, come registrano gli ultimi dati, addirittura risulterebbe in calo tra gli elettori, evidentemente delusi da questa disinvolta campagna acquisti. Un effetto imprevisto, ma non troppo, come ha osservato perfidamente Amedeo Laboccetta, ex deputato di Napoli, presidente di Polo Sud.

«Gli ultimi passi di danza di Mara Carfagna – commenta in una nota l’ex parlamentare napoletano – certamente fanno rumore nei palazzi romani e nei media ma non credo proprio che andranno ad incidere sui territori. A cominciare dalla Campania. Non posso certo dimenticare il bombardamento di telefonate del Cavalier Berlusconi a tantissimi di noi affinché la sua favorita potesse nel 2016 entrare con un cospicuo bottino di voti nel consiglio comunale di Napoli. Nell’occasione in tanti le donammo nella Capitale del Sud – per contrastare il demagogo ed istrione de Magistris – il nostro sostegno».

«Tutto quel mondo partenopeo – spiega Laboccetta – non la seguirà nella sua nuova avventura con Calenda & compagni. Nei quasi 5 anni di permanenza nell’assemblea cittadina di Napoli, Mara Carfagna non ha certo lasciato il segno del suo passaggio. Calenda probabilmente potrà assicurarle uno strapuntino per rimanere a Montecitorio ma la bella salernitana, a mio parere, è salita sulla nave dove tutti vogliono fare gli “ammiragli” ma vi sono pochissimi “marinai”. Ed i presunti “ammiragli” andranno presto in rotta di collisione. Io almeno la penso così. E a proposito del partito che l’ha imbarcata (e che domani deciderà sulle strabiche alleanze) Carfagna ha già fatto sentire il primo pensiero, addirittura di politica estera: “Non trameremo con la Russia”. Alleva così la bufala dell’ingerenza di Putin sui ministri del governo Draghi. Una nota… degna di nota», conclude Laboccetta.

Sull’addio della Carfagna e della Gelmini e sul loro ingresso in Azione con Calenda, è intervenuta anche Licia Ronzulli, in un’intervista a La Nazione.  «L’addio della Gelmini – dice la fedelissima di Berlusconi – era nell’aria da mesi, non ci stupisce, ha sempre tentato capovolte utili esclusivamente ad atterrare sulla poltrona più comoda. Per Mara invece ho provato rammarico, stava facendo bene come ministro. Ciò posto, nessuno può calpestare così 30 anni di storia, di appartenenza, di incarichi di prestigio ricoperti grazie alla generosità del presidente Berlusconi. Ma la riconoscenza non è di tutti». Così Licia Ronzulli

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