“Carciofara…”. La sinistra, non sspemdo più dove appigliarsi, attacca Meloni sul look. Sono alla frutta

La sinistra del nostro Paese sembra aver scelto le battaglie da seguire e così, ora, dopo che il segretario del Pd ha rivelato di affidarsi a una armocromista per scegliere i suoi look, tutti i “piddini” si sentono di conseguenza esperti di stile. Nel loro mirino, da combattere senza quartiere e senza sconti, ci sono gli outfit di Giorgia Mrloni. In realtà è dal giorno del suo insediamento che il presidente del Consiglio viene passata sotto lo scanner dei novelli Carla Gozzi ed Enzo Miccio in salsa rossa, che hanno sempre qualcosa da ridire su come Meloni si presenta agli appuntamenti pubblici.

Ricordiamo tutti le critiche e i raggi X a Mario Draghi  o Enrico Letta. Ah no? Forse perché non erano di centrodestra e non erano donne. Sì, perché loro sono liberi di indossare qualunque cosa, anche gli stivali infangati a Montecitorio. Sbandierano il diritto di ogni donna (e uomo) di vestire in base al proprio orientamento e fanno bene: ma perché, invece, Meloni non può indossare ciò che la fa sentire a proprio agio senza dover ricevere, oltre alle critiche, anche body shaming? Questo resta un mistero che la sinistra, prima o poi, dovrà chiarire.

L’ultimo episodio riguarda l’outfit scelto dal presidente del Consiglio per il primo giorno di incontri al Consiglio europeo di Bruxelles. Meloni ha scelto un completo chiaro, nei toni del cipria, con giacca e pantaloni oversized, e decolleté in tinta. Semplice e appropriata all’occasione. Niente, alle bocche fini della sinistra il look del premier non è andato giù. “La classe non è acqua e anche se sei presidente del Consiglio resti una carciofara“, si legge nel commento di un utente. Ma non è finita, ecco un altro novello designer: “Ma chi la veste, Moira Orfei?”.

Ma i buoni della sinistra, quelli inclusivi, della schwa, degli asterischi e del body positive, non si accontentano mica di offendere il premier per il suo look e vanno oltre. “È alta come un barattolo, si mette le giacche lunghe ed è ancora più tappo”, “Meloni sei bassetta, somatizzi accumulando tossine proprio là, la gambetta non è da indossatrice…”, “D’altronde cosa le metti addosso, con quella carrozzeria, nemmeno Pininfarina”, e si potrebbe continuare all’infinito, proprio perché loro sono quelli che si battono contro le discriminazioni e il bullismo. Ma solo quando è a sinistra. Quando arriva dalle loro parti, va bene così.

Pubblicato da edizioni24

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