Cultura, il punto di Mollicone: “Siamo al lavoro per l’impresa creativa e la sinergia pubblico-privato”

Cultura è innovazione, è impresa, è creatività: parole chiavi del convegno promosso da Federculture dal titolo “la legge per le imprese culturali e creative”. Tra i vari ospiti, nella sede della Camera di Commercio di Roma, è intervenuto Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, presidente della commissione Cultura della Camera.

“L’impresa culturale – ha premesso – deve rispondere a criteri di economicità. E avere risultati coerenti rispetto alle risorse che si trova a gestire. Deve inoltre pervenire a un impatto socioculturale attraverso l’innovazione, la continuità e la professionalità. Sempre soddisfacendo la domanda”.

L’esponente di Fratelli d’Italia ha passato in rassegna i dettagli della svolta impressa dal governo e dal ministero guidato da Gennaro Sangiuliano. A partire da una indagine conoscitiva avviata dalla commissione di Montecitorio. “Noi auspichiamo di poter intervenire sull’innovazione della cultura. Partendo dalla digitalizzazione dei musei. Pensiamo  al sostegno all’impresa culturale, a nuovi incentivi ai consumi culturali. A un nuovo paradigma fra pubblico e privato nella cultura”.

“Ci muoviamo, e chi ascolta lo sa bene –ha osservato Mollicone– in mancanza di strumenti operativi. Manca un evoluto apparato di analisi quantitative e di impatto delle politiche pubbliche nella cultura. Per questo il censimento iniziato dal Mic e dall’Istat sarà il compasso adeguato per disegnare linee di intervento più adeguate possibili”. Il deputato di FdI, che ha annunciato una iniziativa parlamentare sul tema, ha assicurato che nel ddl Made in Italy l’attenzione del Parlamento “sarà massima nel miglioramento delle norme sulle imprese culturali e creative”. “Ascolteremo le categorie e lavoreremo col ministro Urso e col ministro Sangiuliano. La pdl Orfini, ora in discussione nella nostra commissione, avrà abbinata anche una proposta di maggioranza”.

“Le imprese culturali soffrono di frammentazione, spesso con scarsa strutturazione industriale. La creazione degli Its Academy potrà essere occasione anche supplire a questa mancanza. Così come i Politecnici delle Arti sul modello tedesco e austriaco, che saranno l’evoluzione dell’alta formazione artistica”. Per Mollicone è arrivato il momento di avviare una seria riflessione sui rapporti tra soggetto pubblico e soggetto privato. ” Non bisogna avere paura di aprirsi alla sussidiarietà: lo prevede l’articolo 118 della Costituzione. Lo Stato mantiene la proprietà e la vigilanza del bene e dà la redditività anche ai privati. Con specifici bandi, come coniugando spettacolo dal vivo con i beni culturali. Lo faremo con una proposta specifica, sul modello di successo di Roma in scena e Roma segreta, garantendo che i beni in disuso possano essere gestiti dai privati”.

Il pensiero corre alle nuove forme di mecenatismo. Sul tema il presidente della commissione Cultura della Camera ha presentato un proposta di legge per rendere operativa la legge del 2%.  Che prevede l’utilizzo del ‘2 per cento’ delle somme destinate alla costruzione di edifici pubblici all’abbellimento di essi mediante opere d’arte. “Se il progetto tuttavia non si presta,  il 2% sarà riversato su un fondo che istituiremo al Ministero della Cultura. Proprio per finanziare operazione di riuso di rigenerazione urbana”.

Tra le novità in cantiere la creazione di un statuto alle imprese culturali e creative. Che valorizzi cooperative, società di persone, associazioni senza fini di lucro che operano nel settore della cultura. Infine la multimedialità. Per sviluppare nuove sinergie “grazie a un mix di incentivi statali e di iniziative di mercato, che si basa su una visione integrata. Non esiste distinzione fra cultura ed economia”

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