Chat, fotografie e video. Qualche ora dopo il presunto abuso sessuale ai danni della 18enne italo-svedese, tra Ciro Grillo e gli amici si consuma un fitto scambi di messaggi su WhatsApp a commento di quanto appena accaduto. Il più attivo del gruppo è Edoardo Capitta, uno dei 4 genovesi indagati dalla Procura di Tempio Pausania. “No, non puoi capire..3 vs 1”, scrive a un amico alle ore 14.15 di quel 17 luglio. Poi continua: “Poveraccia”, dice riferendosi alla vittima. Ma non è tutto.
Nelle conversazioni del giorno successivo i ragazzi rivelano di aver filmato “la notte brava” a Cala di Volpe, nella residenza di Grillo Jr. “Ho 4 video facili, c’era anche il cameraman. Lei era una tr…”, si pavoneggiano della “prodezza” messa a segno la mattina precedente. “C’è un linguaggio fortemente sessista ancora molto radicato.
insomma più i giudici scavano più emergono espressioni che pare inducano a pensare che il movente era quello di uno stupro di gruppo.