Conte s’incorona reginetta del M5s e liquida la piattaforma Rousseau: “Voi trasferiteci i dati, noi vi diamo i soldi”

«Le strade del Movimento 5 Stelle e di Rousseau si sono divise. Questo mi dispiace, come immagino dispiaccia a tanti nella grande famiglia del Movimento». A formalizzare la rottura è stato, con un lungo post su Facebook, Giuseppe Conte, che, rimesso ormai da tempo il mandato da “avvocato del popolo”, ha assunto chiaramente quello di avvocato divorzista. Annunciando anche che «il percorso di rifondazione e rinnovamento del Movimento 5 Stelle, a cui sto lavorando da tempo, è stato completamente definito».

Preso atto del fallimento dei tentativi di «continuare ad andare avanti insieme», Conte ha voluto allontanare l’idea che lo scontro con Rousseau si giocasse su «una mera partita contabile». E, in effetti, come già molto osservatori hanno notato in queste lunghe settimane di braccio di ferro, a monte c’è altro (o anche altro), qualcosa che in molti giudicano più prezioso dei soldi: i dati. L’ex premier, che con il post di oggi si incora anche ufficialmente capo del movimento, si è a lungo soffermato sul tema degli “strumenti digitali applicati alla democrazia diretta” Arrivando infine a una conclusione che da tempo era sotto gli occhi di tutti e che il M5S, invece, si è ostinato per anni a negare: l’insostenibilità per i meccanismi democratici di quel rapporto scivoloso, mai del tutto chiarito, tra il soggetto politico M5S e il soggetto privato Rousseau.

Conte ha rivendicato che un soggetto politico come il M5S deve garantire che «la “gestione tecnica” della piattaforma digitale e di tutti i servizi connessi sia assolutamente distinta dalla “direzione politica”» e ha aggiunto che «la gestione tecnica può essere tranquillamente affidata a soggetti esterni». Ma, ha quindi preso atto, «le funzioni di “direzione politica” devono necessariamente competere a soggetti interni alla forza politica, eletti attraverso procedure democratiche chiare e trasparenti, in modo da scongiurare il rischio di condizionamenti e di ingerenze esterne incompatibili con il principio democratico».

«Sono questi i presupposti indispensabili per ripartire con il piede giusto», ha sottolineato, ribadendo che «questo non è stato possibile». Quindi, l’annuncio: «Il percorso di rifondazione e rinnovamento del Movimento 5 Stelle, a cui sto lavorando da tempo, è stato completamente definito. Prima di presentare il nuovo Statuto e la Carta dei Principi e dei Valori, manca però un passaggio fondamentale: il trasferimento dei dati degli iscritti da Rousseau al Movimento 5 Stelle, che è l’unico ed esclusivo titolare del trattamento di questi dati».

Un passaggio che Conte sa non poter essere a costo zero. E, infatti, subito dopo ha chiarito che «ovviamente il Movimento, da parte sua, si farà carico di eventuali debiti contratti da Rousseau per conto del Movimento». «Confido – ha aggiunto – che tutto si svolga in pochi giorni». Il suo obiettivo è, quindi, «poter presentare all’Assemblea degli iscritti il nuovo Statuto e la Carta dei principi e dei valori all’inizio di maggio. Nel corso di un grande evento on-line, aperto e partecipato. E di procedere subito dopo alle votazioni dei nuovi documenti fondativi e dei nuovi organi»

«Non vedo l’ora di partire», ha quindi concluso Conte, che però già si trova alle prese con posizioni contrarie. «Anche ad ultimatum scaduto, chiedo a Giuseppe Conte, Beppe Grillo e Davide Casaleggio e Associazione Rousseau di continuare a parlare», ha scritto l’ex ministro Elisabetta Trenta, anche lei su Facebook e anche lei in un post lunghissimo.

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