La Bce fa sciacqua rosa e viva agnese, aumenta ancora i tassi, il governo italiano protesta: “Così ci porta in recessione”

Più su, fino a sfiorare il blu, canterebbe Renato Zero. O più “li tiri su, più l’economia va giù”, reciterebbe Nino Manfredi. Sta di fatto che i tassi d’interesse aumenteranno ancora, a luglio, per decisione della Bce, con una decisione che rischia di bloccare la crescita dell’economia europea e perfino di trascinarla in recessione. La presidente Lagarde della nuova fiammata dei tassi, come se fosse l’unica misura possibile da mettere in campo.

Nell’Eurozona “non abbiamo ancora visto il pieno impatto degli aumenti dei tassi decisi dallo scorso luglio, pari a 400 punti base. Ma il nostro lavoro non è finito. E salvo un cambiamento sostanziale delle prospettive, continueremo ad aumentare i tassi a luglio“. Nel suo discorso alla conferenza annuale di Sintra, In precedenza tuttavia la stessa Lagarde aveva sottolineato – due volte – come le proprie parole “non rappresentassero indicazioni su alcune decisioni future”. Lagarde spiega che “anche se attualmente non vediamo una spirale salari-prezzi o un disancoraggio delle aspettative, più a lungo l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo, maggiori diventano tali rischi”.

“Ciò significa che dobbiamo riportare l’inflazione al nostro obiettivo a medio termine del 2 per cento in modo tempestivo. Ma perché ciò accada, dobbiamo garantire che le imprese assorbano l’aumento del costo del lavoro nei loro margini”, dice la Lagarde, che torna a sottolineare il ruolo delle aziende nella corsa dell’inflazione e il contributo che deve arrivare dopo una stagione di forti profitti.

Le reazioni politiche, però, sul fronte italiano, non sono molto convinte. “Io non credo che sia nell’interesse della crescita continuare ad aumentare tassi di interesse, soprattutto non condivido gli annunci che vengono fatti in largo anticipo sull’aumento del tasso di interesse. Sono rimasto un po’ deluso dalla dichiarazione della presidente Lagarde, che ha annunciato oggi che aumenterà i tassi di interesse anche nel mese di luglio” e “quando i tassi sono troppo alti si rischia la recessione e questo non deve assolutamente accadere”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo al congresso Confsal. “Noi soffriamo di un’inflazione che non è dovuta a un fatto interno come negli Usa, allora sì che lì è giusto aumentare i tassi di interesse, ma la nostra inflazione è derivata da una questione che riguarda le materie prime, in modo particolare a causa della guerra che c’è ai nostri confini”, ha proseguito Tajani. “Oggi aumentare il costo del denaro significa mettere le imprese in difficoltà, perché gli imprenditori che hanno iniziativa e che vogliono investire, dovendo avere prestiti a costi troppo alti rinunciano ai loro progetti e aspettano tempi migliori. Purtroppo non possiamo neanche perdere tempo per quanto riguarda i lavoratori, non possiamo rinunciare all’occupazione. Quando i tassi sono troppo alti si rischia la recessione e questo non deve assolutamente accadere”, ha concluso.

In disaccordo con la decisione della Bce anche Matteo Salvini: “La Banca Centrale Europea, contro l’evidenza dei suoi stessi studi ed il buonsenso, annuncia di voler alzare ancora i tassi, colpendo pesantemente famiglie e imprese e non favorendo la crescita”, sottolinea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. “Quella annunciata da Christine Lagarde è una scelta insensata e dannosa, anche perché l’inflazione è stata causata dai prezzi dell’energia. La Lagarde ha un mutuo a tasso variabile? Sa di quanto stanno aumentando le rate? A chi fanno comodo queste decisioni assurde?”, chiede Salvini. “Chiederemo – aggiunge – un incontro con il rappresentante italiano nel board della Bce per discutere il problema e analizzare soluzioni”.

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