Variante Delta, preoccupazioni in Europa, ma anche in talia. Le attenzioni tra tifosi e vacanzieri

Il rapporto dell’Iss sull’incidenza e la crescita esponenziale dei contagi dovuti alla variante Delta mette i brividi. L’ultima mutazione del Coronavirus che imperversa ovunque, Italia compresa, impone un monitoraggio continuo che, al momento, ha indotto il governo a convocare una cabina di regia con una parola principe all’ordine del giorno: prudenza. Del resto, la variante Delta dilaga in Gran Bretagna. Si diffonde velocemente nelle isole spagnole. Insidia pericolosamente anche la Francia.

Mentre in Italia si apprende che: «In base ai dati attualmente disponibili, la percentuale dei casi da varianti Kappa e Delta (due ceppi mutanti della famiglia virale “indiana”) riportati alla Sorveglianza integrata Covid-19 è aumentata dal 5,2% nel mese di maggio 2021 al 27,7% nel mese di giugno. La quasi totalità dei quali ascrivibili alla variante Delta». È quanto si legge nel rapporto dell’Istituto superiore di sanità Prevalenza e distribuzione delle varianti di Sars-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia, aggiornato al 5 luglio. Nel report si evidenzia la necessità di “grande attenzione” alla circolazione di varianti.

Dunque, come riferisce l’Adnkronos sul report Iss: «La frequenza e diffusione di casi causati dalle varianti Kappa (lignaggio B.1.617.1) e Delta (lignaggio B.1.617.2) è in aumento – sottolinea il rapporto che il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro ha illustrato nei suoi punti chiave ieri al ministero della Salute, durante la conferenza stampa sul monitoraggio della Cabina di regia Istituto superiore di sanità-dicastero –. Questi sono principalmente associati a focolai circoscritti identificati in diverse aree del Paese». Una variante – commentano gli esperti – caratterizzata da una ulteriore maggiore trasmissibilità e da una parziale riduzione nella capacità di neutralizzazione di anticorpi contro varianti del virus Sars-CoV-2 precedentemente circolanti.

Per questo, raccomanda l’Iss, «è necessario continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti di Sars-CoV-2. E in particolare la presenza di mutazioni riconducibili a una maggiore trasmissibilità e/o associate a una potenziale capacità di evadere la risposta del sistema immunitario». Non a caso, allora, il dicastero della Salute ricorda le previsioni diffuse ancora recentemente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattia (Ecdc).

Secondo le quali, «sulla base delle ultime evidenze disponibili, si prevede che in Europa il 70% delle nuove infezioni da Sars-CoV-2 sarà dovuto alla variante Delta (B.1.617.2) entro l’inizio di agosto e il 90% entro la fine di agosto». Quindi l’imperativo categorico continua ad essere per esperti e addetti ai lavori: monitorare. Tracciare. Vaccinare e non abbassare la guardia. Non ancora. E resterà l’obbligo di portare la mascherina al chiuso. O da agosto prime chiusure..

Pubblicato da edizioni24

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