Giustizia, parlamentari 5 Stelle contro i ministri: “Renderete conto del tradimento”

A poche ore dalla finalissima di Wembley Italia-Inghilterra, domenica alle 16.45, sulla piattaforma Zoom, andrà in onda un altro ‘match’: quello tra i gruppi parlamentari M5S e i ministri pentastellati sul tema della riforma della giustizia, varata nell’ultimo Consiglio dei ministri; tra i fortissimi mal di pancia 5 Stelle. L’incontro è stato convocato dai direttivi grillini di Montecitorio e Palazzo Madama dopo il pressing degli eletti. Che sono sul piede di guerra dopo quello che viene bollato (nelle chat interne ma anche sui social) come l’ennesimo “tradimento”.

Il match è già surriscaldato. I più accesi sostenitori della riforma Bonafede si leccano le ferite e iniziano seriamente a mettere in discussione il senso della permanenza M5S nel governo Draghi. Tra questi la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, che su Facebook si interroga: “I direttivi Camera e Senato hanno dato indicazione di astenersi su un provvedimento che, da quello che leggo, rappresenta il ritorno ad un’anomalia italiana; e rischia di trasformarsi in una falcidia processuale?”. “Sì, l’indicazione era quella”, conferma all’Adnkronos una fonte del direttivo di Palazzo Madama, che preferisce trincerarsi dietro l’anonimato.

“C’è stato un incontro nel quale i direttivi dei due rami del Parlamento hanno scelto di indicare la strada dell’astensione. I ministri sono stati informati di questo; poi ci sono state interferenze…”: prosegue la fonte alludendo al presunto  intervento di Beppe Grillo. Il deus ex machina che, secondo quanto ricostruito dal fattoquotidiano.it, avrebbe ispirato il dietrofront dei ministri M5S in Cdm. Su pressing di Mario Draghi in persona. Di questo e molto altro si parlerà domenica pomeriggio alla presenza dei ministri Fabiana Dadone, Luigi Di Maio, Federico D’Incà, Stefano Patuanelli e della sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina. Sarà un “redde rationem“.

I toni sono quelli. Feroce la la deputata M5S Giulia Sarti : “I nostri ministri dovranno rendere conto di fronte a tutti del tradimento totale rispetto alla linea (vera e decennale) del Movimento 5 Stelle”,  scrive su Facebook. “Qui non si tratta di personalismi. Si tratta di politica e di rispetto verso i cittadini. Io non voterò mai la schifezza incostituzionale sulla prescrizione portata avanti dalla Cartabia”.

Nel frattempo i social diventano la valvola si sfogo dei malpancisti. “Non vedo ragioni per continuare a sostenere questo governo“, scrive il senatore Alberto Airola. “La Restaurazione sta facendo passi da gigante”, l’opinione dell’ex ministro Danilo Toninelli. Che invoca un voto degli iscritti perché, prosegue: “è giusto che i cittadini sappiano che nel Consiglio dei ministri di è stato presentato un emendamento governativo al testo Bonafede sulla giustizia penale; con modifiche che vanno ben oltre l’accordo precedentemente raggiunto con il Partito democratico e Liberi e Uguali”. Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore ‘contiano’ Gianluca Castaldi: “Il M5S si è fatto sfogliare, per la ennesima volta con il governo Draghi come un carciofo. Per me la goccia che fa traboccare il vaso... Per me, la decisione di ieri, apre una fase nuova, dal punto di vista personale, che non esclude altri modi di poter restare fedeli ai nostri principi”. Insomma

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