Sydney, attentato in un centro commerciale: almeno 7 morti, ferito un neonato

By Federico Giuliani

Accoltellamenti e colpi d’arma da fuoco in un centro commerciale di Sydney, in Australia, dove sono stati segnalati feriti e vittime. La polizia è entrata in azione nella zona ovest della città, presso il Bondi Junction Westfield, evacuando la struttura per neutralizzare un assalitore. Non sono state diffuse le sue generalità ma l’autore dell’attacco è stato ucciso e la situazione di pericolo terminata.

Cosa è successo nel centro commerciale di Sydney

Le prime notizie parlano di un attacco sferrato all’indirizzo dei presenti, di almeno sei vittime accertate e otto feriti, uno dei quali in gravi condizioni. Tra le persone coinvolte ci sarebbero anche una madre con il suo neonato di nove mesi. Le forze dell’ordine hanno riferito di essere intervenute “a seguito di segnalazioni di più persone accoltellate”, e ha affermato che l’aggressore “ha aperto il fuoco”.

Stando a quanto riferito da testimoni oculari alle reti locali, ci sono diverse persone uccise. Le ambulanze sono sul posto e il centro commerciale, all’interno del quale è in corso un’operazione della polizia, è stato isolato. Il Sydney Morning Herald ha fatto sapere che le teste di cuoio australiane sono entrate in azione e hanno colpito un sospetto, aggiungendo che ci sono notizie non confermate di un secondo sospetto sulla scena.

Non escluso movente movente terroristico

“Non escludiamo nulla”. Nell’attesa conferenza stampa per ricostruire quanto accaduto a Sydney, la polizia ha dichiarato che non è emerso un movente chiaro in relazione all’attacco avvenuto nel centro commerciale, ma ha affermato di non escludere che possa trattarsi di terrorismo.

Il vice commissario Anthony Cooke ha riferito che l’aggressore è entrato nel centro commerciale, poi è uscito e poi è tornato, e a quel punto ha iniziato a pugnalare le persone nell’edificio. “Non c’è nulla di cui siamo a conoscenza sulla scena che indichi un movente o un’ideologia”, ha detto. Rispondendo alla domanda di un giornalista, se la polizia stesse escludendo il terrorismo, Cooke ha risposto: “Non escludiamo nulla”.

La polizia ha tuttavia chiarito che era uno solo l’aggressore e ha affermato che l’uomo avrebbe “agito da solo“. La minaccia è terminata, ha affermato Cooke. Precedentemente la televisione australiana Abc aveva riferito, citando un portavoce del servizio di ambulanze del Nuovo Galles del Sud, che la polizia aveva sparato a un aggressore e che ne stava cercando un secondo.

La reazioni dell’Australia

Penny Sharpe, premier australiana ad interim del Nuovo Galles del Sud, si è intanto detta “scioccata” per l’aggressione nel centro commerciale di Sydney. “I miei pensieri e quelli del governo del Nuovo Galles del Sud sono in questo momento con le vittime, le loro famiglie e i primi soccorritori, così come con coloro che potrebbero aver assistito a questi eventi orribili”, ha affermato in una nota. “Ricevo aggiornamenti regolari dalla polizia del Nuovo Galles del Sud e dai servizi di emergenza, nonché dal Dipartimento del Premier. A breve riceverò un briefing formale”, ha aggiunto.

Il primo ministro Anthony Albanese ha confermato sui social media di aver ricevuto un briefing dalla polizia federale sull’attacco a Bondi Junction. “Tragicamente, sono state segnalate numerose vittime e i primi pensieri di tutti gli australiani sono rivolti alle persone colpite e ai loro cari”, ha scritto su X.

“Il nostro cuore è rivolto ai feriti e offriamo i nostri ringraziamenti a coloro che si prendono cura di loro, nonché alla nostra coraggiosa polizia e ai primi soccorritori”, ha concluso.

Pubblicato da edizioni24

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