Su Berlusconi ecco i soliti vignettisti vampiro: Vauro e Natangelo a braccetto infieriscono. Il cattivo gusto ce l’hanno nel DNA

Silvio Berlusconi è morto alle 9,30 di oggi. Quanto hanno aspettato i vignettisti “de sinistra” per infierire sul “nemico” abbattuto? Giusto qualche ora. Era un momento che aspettavano con ansia, forse. Ecco che Vauro disegna con la bile la vignetta di addio a Berlusconi. “E’ morto? Ma non sono sempre i migliori che se ne vanno?”. Un saluto che non ha avuto molto successo. Vauro è stato sommerso dalle critiche. Tra cui la più azzeccata è senz’altro questa: “Non vali un suo tacco rialzato”.

Se vogliamo è anche peggio Natangelo che ha fatto una vignetta oggi sul Fatto su Berlusconi in fin di vita. “Che fa scende in campo?”, si chiede il becchino davanti alla fossa pronta e alla lapide con la scritta Silvio B. Dopo di che Natangelo, dinanzi alla realtà del lutto, deve averci ripensato e ha salutato Silvio Berlusconi in un modo più originale e veritiero. “Addio Silvio la satira, grata, ti saluta”. Con i vignettisti che si inchinano al passaggio del Cavaliere. Un’immagine che non può però cancellare il pessimo gusto della vignetta pubblicata sul Fatto. E che coglie però un aspetto essenziale dell’antiberlusconismo del quale la sinistra, anche nella cosiddetta satira, si è nutrita. Quel “nemico” tanto strapazzato in fondo era l’unico argomento che per anni ha riempito un vuoto di idee, di programmi, di creatività.

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