“Sei mia, devi…”. Filippo voleva possedere Giulia, gli squilibri mentali prima della tragedia

“Ansia” e “paura”. Sarebbero queste le emozioni trapelate dagli audio che Giulia Crcchettin inviava alle amiche e ai famigliari, non solo durante la relazione con Filippo Turetta, ma anche e soprattutto dopo che la relazione si era interrotta, lo scorso agosto. Il giovane infatti, dopo la rottura, avrebbe cercato più volte di convincerla a tornare con lui.

Messaggi scritti e vocali stanno venendo raccolti dagli avvocati della famiglia di Giulia, Stefano Tigani e Nicodemo Gentile, nell’ambito di autonomi accertamenti in aiuto alle indagini che sta svolgendo la procura di Venezia. Lo stesso Gentile aveva nei giorni scorsi accennato all’ipotesi che quello commesso fosse un omicidio “aggravato da stalking”. Ipotesi che potrebbe essere corroborata appunto da questi audio. Questo caso è però continuamente in fieri e bisognerà attendere per capire cosa accadrà.

Intanto gli avvocati della famiglia Cecchettin depositeranno una memoria con dichiarazioni di persone vicine a Giulia: “Il prossimo passo – hanno spiegato i legali all’Agi – sarà un incontro formale con queste persone che abbiamo interpellato. Il materiale raccolto ci fa pensare che Giulia fosse vittima di uno stalking psicologico che si era intensificato nell’ultimo mese ma dobbiamo ancora capire quando fosse iniziato. Dobbiamo ricostruire tutta la loro storia perché questo tipo di stalking di solito non tarda a manifestarsi. Giulia viveva un fortissimo disagio che possiamo identificare come ‘una sindrome da molestie assillanti’ che si riverberava anche sui suoi familiari”. I legali sono al lavoro per capire anche se ci siano stati pedinamenti o appostamenti.

Turetta si sarebbe mostrato “geloso”, manifestando insistenza, chiedendo alla ex: “Devi stare con me, non con le tue amiche”. Oppure comunicando frasi del tipo: “Sei mia”, come riporta l’Ansa. In altre parole, il 22enne avrebbe rinfacciato alla coetanea di trascurarlo, trascorrendo troppo tempo con la famiglia, appunto, e con le amiche, mostrandosi “possessivo”.

Non è un fattore completamente nuovo nell’indagine. Quando il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ne ha denunciato la scomparsa, nella tarda mattinata del 12 novembre, il giorno dopo che la giovane era uscita con Turetta senza far ritorno a casa, l’uomo aveva spiegato che il 22enne era “tranquillo ma un po’ introverso” e che tuttavia negli ultimi tempi si sarebbe mostrato “insistente e possessivo”. Ulteriori riscontri su questo dettaglio importante potrebbero giungere dai cellulari di Giulia e Filippo, entrambi rinvenuti nell’auto con cui Turetta era fuggito, la Fiat Grande Punto nera, giungendo in Germania.

Del presunto atteggiamento di Turetta si è parlato anche in tempi non sospetti. La sorella Elena Cecchettin, nelle scorse settimane a “Chi l’ha visto?” e in altri approfondimenti televisivi ha accennato ai messaggi continui ricevuti da Giulia mentre era con lei. Non solo, nella trasmissione di Rai 3 sono stati mandati in onda alcuni audio con la voce di Giulia che chiedeva consiglio alle amiche: “Mi sento in una situazione in cui appunto vorrei che sparisse, vorrei non avere più contatti con lui, però allo stesso tempo lui mi viene a dire cose del tipo che è super depresso, che ha smesso di mangiare, che passa le giornate a guardare il soffitto, che pensa solo ad ammazzarsi, che vorrebbe morire”.

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