Scuola, c’è il nuovo contratto. Aumenti mensili di 124 euro per i docenti, 190 per i dirigenti

Scuola, si è conclusa positivamente la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL). Lo annuncia “con soddisfazione” il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. “Si tratta di un passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni di lavoro in un settore cruciale per la crescita del Paese”, ha commentato

Il contratto siglato oggi da organizzazioni sindacali e Aran, che completa la sequenza avviata con l’accordo economico dello scorso dicembre, riguarda oltre 1,2 milioni di dipendenti e prevede aumenti mensili tra i 124 euro, per i docenti, e i 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Novità di rilievo è l’introduzione del lavoro agile, che viene regolamentato anche per questo comparto.

Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata”, ha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. “Sono state inoltre recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore – ha continuato – e questo consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell’istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente”.

La definizione del contratto, spiega il ministero in una nota, fa seguito al risultato dell’accordo politico sottoscritto tra il ministro e i sindacati lo scorso 22 novembre che, oltre a rendere subito erogabili gli aumenti, ha messo a disposizione della contrattazione collettiva tra Aran e organizzazioni sindacali, per il rinnovo del Ccnl del comparto Istruzione, risorse finanziarie aggiuntive, stanziate dalla legge di bilancio per l’anno 2022 sul Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Fmof), pari a 300 milioni di euro. Ciò ha contribuito a determinare un aumento medio per il personale docente pari a 124 euro al mese.

Con ulteriori provvedimenti, prosegue il ministero, è stata riconosciuta al personale precario docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) una maggiore tutela, consentendo la fruizione di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari. Si sono inoltre concretizzati gli impegni dell’accordo politico di novembre, riconoscendo un ulteriore incremento stabile della Retribuzione professionale docenti (Rpd) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 194,80 euro a 304,30 euro al mese e un ulteriore incremento del Compenso individuale accessorio (Cia) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro.

Pubblicato da edizioni24

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