Sciagura rifiuti a Roma, Ama cambia il dg. FdI a Gualtieri: “Cambiare un manager non basta, se la musica è sempre la stessa”

Il sindaco Roberto Gualtieri che fa la voce grossa, l’Ama che anticipa il Consiglio d’amministrazione straordinario, la nomina ampiamente annunciata di un nuovo dg che, per altro, aveva già ricoperto l’incarico in anni passati. A Roma c’è un gran fermento per far vedere che la municipalizzata cambierà passo e la città smetterà di essere invasa dai rifiuti. Ma si ha la netta sensazione che sia un’applicazione del proverbiale “facite ammuina” per nascondere mancanze e carenze che richiedono interventi ben più impegnativi del cambio di un vertice e di una reprimenda.

Il nuovo dg è l’ingegnere Alessandro Filippi, che oggi arriva da Acea e che ricoprì l’incarico di dg Ama già tra il 2014 e il 2016. Prende il posto di Andrea Bossola. Il Cda era stato inizialmente convocato per il 18 luglio, ma qualche giorno fa è stato anticipato a oggi. Secondo quanto riferito dall’Ansa, l’accelerazione sarebbe stata voluta dallo stesso Gualtieri, descritto come “profondamente irritato” per la situazione dei rifiuti nella Capitale. Un retroscena che trova corrispondenza in quanto detto dal sindaco l’altra sera all’assemblea dei delegati del Pd romano. “Ama deve dar conto di quanto fatto: si sono scoperti elementi di criticità e irregolarità gravi, su questo abbiamo chiesto conto all’azienda”, ha detto il sindaco, rivendicando di aver messo Ama in condizioni di operare bene e, quindi, di volere risposte. Gualtieri, subito dopo la nomina di Filippi, si è anche premurato di far sapere che “il dottor Filippi è immediatamente operativo, già domattina ha convocato la prima riunione con tutte le prime linee per avviare immediatamente il lavoro”.

Il fatto è, però, che ormai la vicenda assume i connotati della barzelletta o meglio della beffa per i romani visto che la prima cosa che il sindaco disse quando fu eletto fu che avrebbe ripulito Roma entro il Natale successivo. Un anno e mezzo dopo siamo ancora ai soliti cumuli di spazzatura, ai soliti miasmi aggravati dalla calura, ai soliti disservizi. Insomma, al solito “fallimento” denunciato dai consiglieri comunali di FdI in una conferenza stampa, nella quale è stato ricordato che non basta cambiare un manager per cambiare passo. “Continuano a bruciare figure come se il problema fosse una persona, quando ha fallito tutto il management”, ha detto Federico Rocca a proposito del nuovo Dg. “I vertici – ha proseguito il consigliere di FdI – li ha nominati Gualtieri, ora fa la voce grossa, ma è corresponsabile. A dicembre 2021 sono stati spesi 40 milioni per una pulizia straordinaria, che sono stati soldi buttati, perché con gli interventi spot, senza una programmazione, nel giro di un mese si ritorna al punto di prima”.

Che è un punto, ha ricordato FdI, di carenze strutturali. Roma non ha impianti di smaltimento; il termovalorizzatore che doveva essere costruito per il Giubileo sarà costruito nel 2026, a Giubileo finito; se e quando sarà costruito, sarà così grande e avrà bisogno di una tale mole di rifiutindifferenziati che rappresenterà la pietra tombale sulla differenziata; attualmente i rifiuti vengono conferiti ad altri territori o all’estero con una spesa di circa 170 milioni e numerosi ritardi, dovuti anche al fatto che la raccolta è gestita ancora su base cittadina e non municipale. E questo per elencare solo le criticità più macroscopiche che hanno reso ormai i cassonetti traboccanti un elemento consolidato del panorama romano.

Per questo motivo il gruppo capitolino di FdI – Francesca Barbato, Stefano Erbaggi, Mariacristina Masi, Rachele Mussolini, il capogruppo Giovanni Quarzo e Federico Rocca – chiede la convocazione di un consiglio straordinario nel quale il sindaco non solo renda conto di quanto accade, ma si dimostri disponibile all’ascolto delle proposte di buon senso dell’opposizione, a partire da quella di organizzare la raccolta su base municipale in modo da renderla più gestibile e snellire le lentezze che si creano nel conferimento dei rifiuti ai territori che possono accoglierli. “Chiediamo inoltre che si assumano addetti, non dirigenti”, ha spiegato Rocca, difendendo l’operato del personale che opera in condizioni difficilissime. “Spesso ci si concentra sui casi di lassismo, ma in Ama ci sono tante persone che lavorano tra mille difficoltà. Tra le cose che dovrebbe fare il sindaco per capire davvero la situazione, c’è anche un giro su un camion in servizio insieme ai lavoratori…

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