Scoppia il caso De Gregorio: disabili inferociti con la conduttrice per il paragone tra influencer e persone con “deficit cognitivi”

E’ bufera su Concita De Gregorio che ieri, per stigmatizzare il comportamento di alcuni giovani influencer che nel varesotto hanno distrutto una statua ottocentesca per farsi un selfie, li ha definiti in un articolo su La Repubblica “cretini integrali, decerebrarti assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro, ‘vieni tesoro, sillabiamo insieme pulisciti però prima la bocca”. Poi la frase più contestata, sui deficit. “Ecco ci sono questi deficienti, nel senso che letteralmente hanno un deficit cognitivo, non è mica colpa loro, ce l’hanno”, scrive la De Gregorio.

Frasi che hanno suscitato, come la stessa giornalista scrive oggi sulle colonne del quotidiano romano, la reazione di alcuni lettori “soprattutto familiari di persone con handicap e anche associazioni” che “si sono sentiti offesi”. Tra gli altri anche il noto conduttore e autore radiofonico Gianluca Nicoletti, padre di un ragazzo autistico, che ha commentato con amarezza la vicenda in un intervento sul blog www.pernoiautistici.com. “Per un attimo ho stentato a credere possibile che una mia collega gentile e sensibile, da sempre testimone di tutte le possibili battaglie a difesa di ogni fragilità e diritto civile, possa essere sfuggita una frase del genere. Sembra piuttosto scritta da uno di quei bei tipi che ogni tanto attaccano sui social, lo fanno per cose che si scrivono o dicono non in linea con i loro punti di vista, prendendo però  la disabilità psichica  come esempio di una  probabile incapacità a esprimere pensiero”, ha scritto Nicoletti. Ma non è stato l’unico.

“Vivere, crescere, trovare un proprio posto nel mondo è difficile e faticoso per tutte le persone con disabilità, ma lo è ancora di più per le persone con disabilità intellettiva perché la nostra società non è costruita e organizzata tenendo conto delle loro caratteristiche e delle loro esigenze. Alle persone con disabilità intellettiva capita ancora più che alle altre persone con disabilità di venire gratuitamente insultate nei media da professionisti/e incompetenti che in modo del tutto arbitrario si attribuiscono un maggiore valore, e provano a stabilire (o ristabilire) delle gerarchie tra esseri umani. Crede davvero De Gregorio che le persone con disabilità intellettiva valgano meno di qualunque altra persona, e di lei stessa? Ed esattamente, cosa glielo fa credere?“, è la sintesi di un duro intervento di Simona Lancioni, Responsabile di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa).

“Hanno ragione, cerebrolesi non è un insulto ma una condizione, mi hanno scritto. Completamente d’accordo”, ammette la De Gregorio. “Chiedo sommessamente scusa”, aggiunge la giornalista, che però sottolinea: “A margine penso che sia comunque la morte del contesto. Autorevolissimi pensatori e filosofi, financo semplici scrittori lo hanno spiegato prima e meglio di me. Mi limito a confermare. Il linguaggio politicamente corretto e il comportamento che ne consegue stanno paralizzando il pensiero e l’azione. Specie a sinistra”.

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.