I silenzi di Schlein, ansiosa e paranoica? Tace persino sul dossieraggio

PD. Partito Desaparecido. Ogni volta che c’è da solidarizzare con un esponente di centrodestra o da rendere un qualche merito al governo, i democratici spariscono, si smaterializzano e non proferiscono parola.

È capitato lo scorso aprile, quando Silvio Berlusconi stava già parecchio male ed era stato costretto a ricoverarsi per l’ennesima volta al San Raffaele. Il suo fisico era già parecchio provato e tutti gli esponenti politici si erano affrettati a esprime la propria vicinanza alla famiglia Berlusconi. Tutti tranne Elly Schlein che era troppo impegnata a lavorare alla formazione della nuova segreteria. Forse, accontentare tutte le correnti del Pd era un’impresa troppo ardua per rilasciare una breve dichiarazione di vicinanza al leader che più di tutti ha segnato la vita politica della Seconda Repubblica. Solo dopo 48 ore dal ricovero di Berlusconi, durante la diretta Instagram fatta per presentare la sua nuova squadra, la Schlein si è limitata a dire:“Sono ore e giorni di grande apprensione sulla situazione di salute di Silvio Berlusconi a cui voglio fare gli auguri di pronta guarigione perché possa rimettersi al più presto”. È pur vero che la neosegretaria del Pd, a differenza di Giuseppe Conte, si è quantomeno presentata al funerale del Cavaliere.

Sicuramente non deve essere stato facile neppure ammettere la bravura del governo Meloni per risolvere il caso di Patrick Zacki che ha ottenuto la grazia proprio per merito del gran lavoro diplomatico compiuto dalla Farnesina (e non solo). Era talmente difficile che, in effetti, né la Schlein né altri esponenti del Pd hanno reso pubblicamente merito al governo. Va detto che sia nel caso di Berlusconi sia nel caso di Zacki qualsiasi tipo di dichiarazione avrebbe potuto suscitare un vespaio in casa dem. Evidentemente la Schlein e i compagni seguono il proverbio: “Quando non puoi dire una cosa gentile, è molto meglio starsene zitti”.

Lo stesso gioco del silenzio si sta ripetendo in questi giorni e in queste ore in cui imperversa il caso sul dossieraggio scoperto e denunciato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d’Italia, che in questa vicenda è palesemente parte lesa. L’unico esponente del Pd ad avergli espresso la sua solidarietà è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, acerrimo nemico della Schlein, che, nel corso di una diretta Facebook, lo ha definito “persona perbene” e ha rivolto un “invito ad accendere i riflettori sulle anomalie e sui tentativi di inquinamento che qualche pezzo dello Stato cerca di mettere in atto”.

Ovviamente anche tutti i grillini, Conte compreso, non hanno rilasciato nessuna dichiarazione, ma colpisce che nessun esponente del primo partito d’opposizione (eccetto De Luca senior) si sia pronunciato, quasi come se ci fosse un ordine di scuderia proveniente dal Nazareno per indurre tutti al silenzio. Giulio Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca eppure questa sembra proprio una strategia comunicativa studiata a tavolino…

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