Schlein innamorata del tresette a perdere: passa dalla limonata con Conte all’ascensore con Calenda…

Dal “patto della limonata”, che ha portato tanto male in Molise, dopo la foto nel bar di Campobasso (senza mancia alla baristase) tra Elly Schlei, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni, l’avventura della segretaria del Pd prosegue nel segno delle metafore suggestive sui “patti”. Patti a perdere, viste le prime, catastrofiche uscite elettorali…

Stavolta, i giornali annunciano in pompa magna, il “patto dell’ascensore” tra Elly Schlein e Carlo Calenda. Perché? Quale alchimia politica co sarebbe alla base della possibile intesa tra il Pd e il Terzo polo, quali programmi comuni, quali intese? Nessuna, ma i due hanno preso l’ascensore insieme, alla Camera dei Deputati, come racconta oggi “Repubblica“. Che scrive: “L’eco è arrivata fino a Bruxelles, dove Elly Schlein è atterrata ieri sera. Lo chiamano così: il patto dell’ascensore. Perché ieri mattina alla Camera, prima di imbarcarsi per il Belgio, la segretaria del Pd ha incrociato Carlo Calenda, nella cabina di un ascensore, appunto. Sorrisi, due chiacchiere, soprattutto: stretta di mano. E infatti poco dopo, durante un vertice in cui si è riunita tutta l’opposizione, tranne Italia Viva, è stata raggiunta un’intesa di massima sul salario minimo. C’era il Pd naturalmente, con Cecilia Guerra. Il M5S con Nunzia Catalfo. E Calenda in persona. Tutti tranne i renziani. È stato abbozzato un testo comune, che mette insieme le 6 versioni diverse delle opposizioni…”.

Se Schlein convergesse sulle tesi grilline, che – lo ricordo – vanno dalla contrarietà al Mes fino al no all’invio di armi a Kiev, il Pd si spaccherebbe in due. Dunque credo che continueranno ad abbracciarsi in piazza, ma le differenze resteranno inconciliabili”. Sul Messaggero, oggi, è però proprio Calenda a frenare: “Esclude di creare un fronte opposto alla destra con Pd e 5S? “Totalmente. Azione è nata proprio quando Italia viva, Pd e M5S hanno dato vita al governo Conte II. Il nostro obiettivo è costruire un centro liberale e riformista che aiuti a superare il bipolarismo”.
Da Calenda arrivano più minacce che “patti” dell’ascensore.E se i dem mollassero i grillini? Si alleerebbe con Schlein?
“Dipende cosa sarà diventato il Pd in quel momento. Allo stato attuale, un’alleanza è impossibile: con la linea di Schlein c’è troppa distanza. La segretaria ha legittimamente impresso una svolta a sinistra: dall’economia, con la proposta di una patrimoniale, all’ambiente, col no ai termovalorizzatori e sposando la linea di Frans Timmermans che io giudico folle. Ma…”.

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