Sabrina Ferilli non ha dubbi: “Schlein troppo radicale, fatica a coinvolgere tutti. Meloni preparata e coerente”

«Elly Schlein è troppo radicale e fa fatica a convogliare l’interesse di tutti»: parola di Sabrina Ferilli, la popolare attrice ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair dove parla della sua vita, ma con diversi ragionamenti politici.

L’attrice romana risponde alle domande, a tutto campo, in una pausa delle registrazioni del programma di Canale 5 Tú sí que vales, dove anche il prossimo autunno è «giudice popolare».

L’intervistatrice le rammenta i tempi in cui era “obbligata” dal papà, dirigente del Pci a Fiano romano, a vendere l’Unità in strada. Alla domanda: “Politicamente dove sta?”, stavolta sospira, ride e replica, un po’ a sorpresa. “Ora è un problema”. L’idillio con il Pd pare interrotto da tempo, ma anche l’innamoramento per i grillini pare svanito. Girava voce di una sua candidatura alla Regione Lazio con il Movimento 5 Stelle, le domanda la giornalista di Vanity Fair, la risposta è categorica. «Non era vero, smentisco categoricamente».

E dice chiaramente dove sbaglia il Pd e dove ha sbagliato finora: «La sinistra dovrebbe insistere anche su quelli più trasversali, come il lavoro, la sicurezza, la scuola».  La Ferilli cita qualche esempio: «L’Italia ha livelli di analfabetismo e di abbandono scolastico preoccupanti, non è stato fatto nulla e la sinistra è stata al governo per tanti anni». Poi, con la franchezza di Rosetta di Rugantino, dice quello che pensano tutti (anche a sinistra) sul tema del salario minimo. «Sacrosanto – premette – una battaglia che solo ora è stata sollevata, un po’ in ritardo». Insomma, è chiaro il riferimento al fatto che si poteva fare quando il Pd è stato al governo. Farlo ora dall’opposizione sembra solo una mossa demagogica.

La Ferilli che un anno fa ironizzava sulla vittoria del centrodestra, “Il treno viaggia in orario, nuova era”. Dopo un anno di governo Meloni che ne pensa? «È un capo di un governo di destra, e quello è, quello fa. Io sto a sinistra e su tanti temi sono molto distante. Dicono: è preparata. Ma che fosse preparata lo sapevo anche prima. L’errore della sinistra sotto elezioni e stato quello di dire: non votatela perché è fascista, invece di proporre alternative. I sondaggi la danno ancora ben salda, evidentemente la gente è soddisfatta».

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